Conto alla rovescia per Fiorentina-Inter, la sfida di Stefano Pioli contro il suo – recente – passato che si giocherà domani al Franchi. Sfida al passato, ma non solo. Sfida anche alla squadra che l’allenatore della Viola ha sempre tifato: “Se ripenso all’Inter non ho rimpianti: rifarei tutto nella stessa maniera. So che quel crollo sembrò inspiegabile, ma in realtà non lo fu: spendemmo tanto in una rincorsa “folle”, quasi impossibile, e il k.o. con la Samp fu lo spillo che sgonfiò all’improvviso il nostro involucro di motivazioni. Il pareggio nel derby al 97’ fece scoppiare tutto”, ha dichiarato Pioli in un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Quando lo cercò, l’Inter aveva in testa tanti nomi per sostituire De Boer… “La storia del casting per allenare l’Inter fece scalpore, ma lo fanno quasi tutti i club: ti dicono che vogliono solo te e poi scopri che non è vero, la differenza di Suning fu farlo espressamente, senza nascondersi. Quando mi chiamò Ausilio ero a New York, avevo appena avuto la proposta di un altro club: atterrai a Milano, lui e Gardini vennero a casa mia a Parma e mi dissero che per loro ero l’unico candidato. Due giorni dopo, incontrai la proprietà cinese. Il colloquio di lavoro più lungo della mia carriera: due ore di interminabili traduzioni cinese-inglese-italiano, ma uscii soddisfatto”. Dopo di lui, l’Inter ha puntato su Spalletti: “Luciano è arrivato a Milano nel momento più alto della sua carriera. A lui, sono legato da un ricordo particolare: Parma-Roma 0-4 del 2006, Spalletti mi fa: “Manderei Andreazzoli a vedere una settimana dei tuoi allenamenti”. A febbraio, poi, – ero stato esonerato da poco in seguito ad un 3-0 beccato contro la sua Roma, gli faccio: “Verrei a Trigoria con il mio staff”. Le idee del singolo possono fare la differenza, confrontandoci ci miglioriamo”. Di certo, la differenza, nel calcio, la fanno i gol. E a quelli, domani, ci dovranno pensare, prima degli altri, Icardi e Simeone, i bomber di Inter e Fiorentina: “Il Cholito segnerà tanto, con lui ho scommesso più dei 12 che fece al Genoa: ha grande forza di volontà. Ha attacco alla profondità ed è bravo in area, ora deve perfezionarsi in piccole situazioni. Come Chiesa, che a volte chiamo Enrico perché mi sembra di rivedere il padre quando si ingobbiva prima di andare al tiro. Icardi? Ogni cross, con lui in area, diventa una palla-gol. Mi ricorda Batistuta”
L’intervista completa su La Gazzetta dello Sport
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