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​Fiorentina, Pioli: “Chiesa come Mbappé. È il miglior giovane italiano”

Contro l’Atalanta è arrivata la prima sconfitta del 2019 per la Fiorentina, che ha salutato Bergamo vedendo un po’ più lontana la zona Europa. Un bel modo per agguantarla consisterebbe nel vincere la Coppa Italia. L’ostacolo? Sempre la squadra di Gasperini, contro cui c’è tutto un ritorno da giocare dopo il 3-3 del Franchi.

Quante sono le possibilità di andare in finale? Io dico 51% loro, 49 noi” ha spiegato Stefano Pioli ai microfoni di Radio Bruno. Per incoraggiare i miei porterò loro tanti esempi. Rennes-Betis di Europa League per esempio, oppure Ajax e Manchester che in Champions hanno vinto in trasferta”.

Servirà non commettere certi errori che, invece, si sono visti nell’ultima partita di campionato: “Delle volte le scelte che faccio non danno gli esiti sperati – ha continuato l’allenatore viola – tuttavia ragiono sempre per mettere in campo la squadra migliore e sono convinto di averlo fatto anche a Bergamo. Abbiamo perso perché non abbiamo lavorato come volevamo, non per colpa dei tre attaccanti. Hugo a uomo su Ilicic? Nei primi 20′ è stato un duello equilibrato, nonostante sia difficile marcare lo sloveno. Poi non è mai facile cambiare posizione ai giocatori a gara in corso”.

Chi dovrà essere determinante nella gara di ritorno è Federico Chiesa: “Sta crescendo tantissimo, non mi aspettavo questo cambiamento radicale già quest’anno – ammette Pioli – ha cambiato approccio, è molto fiorentino. Oggi è il miglior talento italiano, anche se Zaniolo sta facendo bene. Fede sta segnando tanto ora. Non so se sarà mai uno da 20 gol ma lo paragono a Mbappé. Anche lui è partito più esterno e adesso fa l’attaccante. I tanti fischi di Bergamo? Sono sicuro che abbia reagito molto bene anche se un po’ ne ha risentito. Per lui è stato un buonissimo allenamento in vista della finale”.

Chiosa finale sulla lotta per una qualificazione in Europa League passando dal campionato: “Già ad inizio anno era molto difficile. Innegabile che ci siano sei squadre più forti, e altre quattro che se la giocano. Siamo noi, Atalanta, Torino e Samp che ci giochiamo i posti tra il settimo e il decimo. Il divario non sarà troppo ampio anche se i prossimi due mesi saranno decisivi. Le prossime sette di campionato soprattutto”.

Redazione

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