Due bambini con un pallone da far firmare, i sorrisi dei più giovani, i volti assonnati dei più "anziani". La stagione della nuova Fiorentina, la prima dell'era Commisso, è iniziata alle otto di mattina al binario 3 della stazione di Campo di Marte. Ai piedi dello stadio, destinazione Moena. Lì i viola si alleneranno fino al 21 luglio, anche se il 14 il gruppo verrà diviso in due, con la parte più importante della rosa pronta a volare negli Usa per la International Champions Cup.
Intanto Montella ne ha convocati 29. C'è anche Jordan Veretout, partito con i compagni nonostante un futuro che sarà altrove. Qualche battuta con i connazionali Eysseric e Dabo, un po' di sorrisi, poi l'espressione di chi ha altro in testa. Le big della A lo cercano, lui vuole partite e Pradè lo vuole accontentare. Insomma, rapporto del tutto sereno, di qui la decisione di iniziare insieme.
In cima al gruppo Benassi e Biraghi, un po' i leader di questa prima parte di ritiro in attesa dei vari Chiesa e Pezzella, che si godranno ancora qualche giorno di vacanza dopo le fatiche in Under 21 e Copa America. Poi un abbronzatissimo Simeone, in cerca di riscatto dopo una stagione da dimenticare: "Si mangerà l'erba", parola di Pradè. C'è anche Dragowski, che si è guadagnato la fiducia di tutti con le parate di Empoli. Pochi sorrisi, tipico dei polacchi. Farà parlare il campo.
Infine i "ragazzini". Quelli come Venuti, Ranieri, Sottil e Castrovilli, che vogliono prendersi la Fiorentina dopo campionati di B da protagonisti. Quelli come Montiel, Vlahovic e Meli, pilastri della Primavera. Emozionati, tanto che quest'ultimo – non al suo primo ritiro – si è dimenticato la valigia sul pullman. "Eccoci, si comincia" Scherza Biraghi. Eh sì, si inizia davvero. La nuova Fiorentina scalda i motori
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