Le dichiarazioni del centrocampista della Fiorentina a La Gazzetta dello Sport
Una stagione in crescendo, tra grandi prestazioni e (tanti) gol: Rolando Mandragora si è preso il centrocampo della Fiorentina: “Idolo di Firenze? Col lavoro e aspettando il momento. Non avevo iniziato male, ma ho avuto l’infortunio al ginocchio sinistro, la squadra ha vinto le famose otto partita di fila e ho dovuto recuperare. Ringrazio tanto lo staff medico. Lo merita. Di loro si parla poco”.
Il giocatore del club viola si è raccontato a La Gazzetta dello Sport. Tra presente, futuro e uno sguardo al passato a tinte bianconere: “La Juve? Ebbi due operazioni in un anno, non ero pronto. Ho avuto grandi aspettative addosso, anche per via della cifra del mio acquisto, ma non ero uno che buttava giù le porte da solo. Giocai con tutti e quattro gli allenatori, poi mi ruppi il crociato”.
Mandragora ha poi proseguito: “Mi sono messo in gioco a Pescara, Crotone, Udine. Proprio lì ho fatto il primo salto, sono cresciuto”.
Poi, il ritorno a Torino ma sponda granata: “Anche il Toro ha avuto un grande peso nella mia carriera. In granata ritrovai anche la Nazionale, che ora è un obiettivo. Davide Nicola, che avevo già avuto a Udine, mi fece capitano per la prima volta in Serie A. È una persona speciale, soprattutto a livello umano”.
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