“Una grande occasione per me, ed una chiamata last-minute”: sorriso sincero, maglia viola stretta fra le mani. Al Franchi, è il giorno di Panagiotis Kone: presentazione ufficiale, foto di rito e prime parole da nuovo centrocampista della Fiorentina: “Ad ottobre, in Nazionale, ho avuto un infortunio grave: sono stato fuori tre mesi, mi sto allenando bene già da due settimane. Ringrazio la Fiorentina, spero di dimostrare il mio valore sul campo e guadagnare la fiducia del mio allenatore”. Già pronto per giocare, allora? “Fisicamente sto bene, mi sto allenando regolarmente con la squadra, ho parlato poco con Sousa e mi ha detto cosa vuole da me. Devo trovare i movimenti giusti ancora, io sono un centrocampista offensivo… poi dipende dalla partita, dal modulo, dall’allenatore: o trequartista o mezzala, non posso giocare sulla fascia”.
Kone poi si sofferma sugli obiettivi stagionali: “Il terzo posto? Non dipende solo da me, siamo una squadra. Una squadra forte e grandi con obiettivi importanti, spero di stare bene ed aiutare tutti a puntare sempre più in alto”. Uno sguardo all’Inter, prossima avversaria, ed uno al Napoli, una delle sue ‘vittime’ preferite: “Non ci penso ancora, anche se è vero che ho segnato spesso contro di loro. Penso alla prossima partita, per essere pronto e a disposizione”.
Modelli? Si ferma e ci pensa, Kone, poi risponde: “Quando avevo 10/15 anni guardavo i video di Maradona e Zidane, ma quando diventi professionista queste cose le lasci indietro. Il mio sogno? Penso sempre al presente, sono contento di essere arrivato qui e vorrei guadagnarmi un posto da titolare per restare a Firenze”. E la prossima gara? “Contro l’Inter è una partita importante per noi, ma siamo tranquilli. Ieri sera siamo andati tutti a cena, la squadra è serena e sa che è forte: vogliamo arrivare più in alto possibile. Loro sono compatti, fisicamente molto forti ed hanno un allenatore intelligente e preparato”.
Ultime domande, prima di lasciare la sala stampa. “Quanti tatuaggi!” gli dicono, e Kone risponde: “Non ricordo quanti sono, il più importante? Il primo: ‘un figlio non dimentica mai'”. E adesso starà al campo dire se i tifosi della Fiorentina dimenticheranno, o meno, Panagiotis Kone.
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