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Fiorentina, Enrico Chiesa racconta Federico: “Ormai gli autografi li chiedono a lui…”

Tutti lo vogliono, ma la Fiorentina si tiene strettissima il “gioiellino” Federico Chiesa. Un dono portato alla società viola da papà Enrico, che per tre anni ha vestito la maglia viola: 86 presenze e 45 gol totali. E proprio Chiesa senior a raccontare Federico attraverso le pagine de La Gazzetta dello Sport:

Pochi giorni fa dei ragazzi hanno chiesto degli autografi a mio figlio” – attacca l’ex Sampdoria –Poi, si sono voltati verso di me e mi hanno detto: ‘Lei è il babbo di Federico? Allora, vorremmo anche il suo autografo’. Ho firmato pensando alle mie 138 reti in Serie A, alla Coppa delle Coppe vinta con la Sampdoria, alla Coppa Uefa alzata con il Parma e alle Coppe Italia conquistate con Parma e Fiorentina. Nessuna gelosia, quella battuta mi ha reso orgoglioso. Mi ha fatto battere forte il cuore. Ho avuto la conferma di quanta strada abbia fatto Federico in un anno. L’estate scorsa di questi tempi era solo un promettente ragazzo della Primavera”.

Federico fuori dal campo… “Doveva dare un esame a giugno (studia Lingue all’Università) ma ha dovuto saltarlo perché era con la Nazionale Under 21. Mia moglie Francesca si è lamentata. Lei è un martello. Sul fronte scolastico non lo molla un attimo. Federico ha intenzione di continuare a studiare e a dare esami. E’ Un ragazzo che non è cambiato di una virgola dopo l’ ondata di popolarità. Ha conservato la stessa umiltà. Ha difeso le solite amicizie. Continua ad aver voglia di crescere. Davanti al video studia i movimenti dei suoi avversari e i colpi dei campioni che ammira. Non è mai stanco di imparare. I miei gol? Guarda e studia. Federico analizza i miei gol ma anche quelli degli altri grandi attaccanti. Da ragazzino, ad esempio, aveva un debole per Kakà.

Anche papà Enrico è stupito: “Sì, la personalità. Ricordate il debutto di Fede a Torino contro la Juventus alla prima di campionato? Non era facile passare dalle partite del campionato Primavera al clima affascinante dello Juventus Stadium. Eppure è riuscito a fare la sua parte. Poi, per un periodo si sono spente le luci. Fede è tornato in gruppo. Ha giocato poco. Proprio in quel momento ha vinto la sua sfida. Non si è accontentato di quella parentesi emozionante. Non ha alzato il piede dall’acceleratore. Ha continuato ad allenarsi a cento all’ora. Ha quasi obbligato Paulo Sousa a riproporlo. E quando ha ritrovato a gennaio la Juventus a Firenze è stato uno dei migliori in campo. In sei mesi in campo c’era un giocatore diverso”.

Punti di forza di Federico Chiesa: “Ha forza. Gamba. Vede la porta. Ora sta anche imparando a gestirsi meglio. Non attacca dieci volte su dieci ma cinque volte su dieci. Quando vai devi fare male. Qualcuno mi chiede: “Ma come fa Federico a correre come un dannato per tutta la partita?”. Il suo segreto è allenarsi a cento all’ora tutti i giorni. Devi avere benzina nel motore e la benzina la metti durante ogni allenamento. Qualche vizio? E’ un mangione, un pastaiolo. Va pazzo per i piatti che fa mia moglie. I dietologi della Fiorentina però gli hanno dato delle linee guida anche a tavola. Vietato sgarrare. Federico e mia moglie vivono in simbiosi. Passioni? Gli ho trasmesso l’hobby per le maglie da calcio. Non mi riprenderà mai visto che ho una collezione favolosa. Però lui è partito presto. E ne ha già tante importanti. Quelle che ama di più sono la casacca del debutto in Serie A con la Fiorentina e la maglia della Nazionale”.

In chiusura d’intervistale curiosi finali: “Federico si impegna molto per iniziativeascopo benefico. Presto parteciperà a un evento per l’ospedale Mayer. E potrebbe essere una delle facce per lanciare il prossimo campionato televisivo. Vedremo. Mio figlio non vuole distrarsi“.

Redazione

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