Giornata di presentazioni in casa Fiorentina. La società viola ha presentato in conferenza stampa Dodô, terzino brasiliano acquistato dallo Shakhtar Donetsk.
“E’ un momento molto felice per la mia carriera. La Fiorentina è una porta che si apre per me per dimostrare il mio valore in Serie A. Sono sicuro che sarà un anno importante per me. Mi ero già un po’ informato sulla Serie A, so bene che la tattica per un difensore in Italia è importante. Ricordo quando giocammo contro l’Inter in Champions, ma ho parlato anche con Roberto Carlos, quando affrontammo il Real Madrid. So bene che la marcatura è fondamentale per il calcio italiano, e questo servirà anche a me per crescere”, così Dodô in sala stampa.
Il classe 1998 è reduce dall’esperienza in Ucraina: “Quando è scoppiata la guerra ho cercato di tenermi in forma, ho fatto allenamenti personalizzati a Coritiba, e ho sempre mantenuto la condizione atletica. Chiaramente non è come lavorare assieme ai compagni e giocare. Non sono ancora al 100 per 100, ma penso che lo sarò presto, già dalla prossima settimana credo”.
Sugli obiettivi: “La Conference League è un obiettivo per tutta la squadra. Sono giovane, ho 23 anni, ma ho già giocato in Champions ed Europa League. So che raggiungere tali competizioni è molto importante. Penso che sia molto importante per noi arrivare in Champions ed entrare in Conference”.
L’ex Coritiba ha spiegato anche la scelta di andare a Firenze: “Avevo avuto anche altre offerte, ma la Fiorentina ha fatto un grande sforzo per prendermi, nonostante sia stato fermo tanti mesi per la guerra. Quindi penso che aver scelto la Fiorentina sia stata la migliore scelta per me e per la mia famiglia”. Su De Zerbi: “Ci ho parlato col mister, e mi ha consigliato di venire a Firenze. Con De Zerbi ho potuto lavorare solamente pochi mesi ma mi ha detto che qui c’è un allenatore molto bravo. E’ così, perché Italiano mi sta dando grande fiducia, incoraggiamenti e indicazioni”.
Il brasiliano ha poi rivelato quali sono i suoi modelli: “Ho come riferimenti Carvajal, Dani Alves, Alexander-Arnold, o nel passato Cafù e Roberto Carlos, a cui mi sono ispirato nella mia crescita, che facevano entrambe le cose”. “Avevo sentito prima di arrivare Igor e Cabral. Siamo molto amici sin dai tempi delle giovanili, ho parlato con loro e mi hanno consigliato con forza di venire qui perché la Fiorentina è un club importante che ha sempre lottato per traguardi importanti”.
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