Dalla passione per le opere d’arte al passato, dal presente al futuro. E’ un Pantaleo Corvino a 360 gradi quello che si racconta in esclusiva alla Gazzetta dello Sport. Famiglia, origini e traguardi rivendicati con orgoglio: “Le 4 qualificazioni in Champions, le 3 promozioni in A su 3 tentativi, i 12 titoli nazionali giovanili e le oltre 500 partite da dirigente in Serie A li considero i miei scudetti. Potevo andare alla Roma e alla Juve, ma non ho rimpianti”. Lui che ha sempre operato con poco per poi ottenere il massimo: “Se penso che il mio maggiore investimento sono stati i 13 milioni per Gilardino e il monte ingaggi più alto meno di 40 milioni, si può capire come abbia dovuto lavorare”. Tanti i talenti lanciati, da Jovetic a Vucinic, passando per Miccoli, Pellè e Lucarelli. Un grande rimpianto: “Ricordo quando feci venire Vidal alle 7.30 del mattino a casa mia per chiudere l’accordo, con mia moglie che preparava il caffè. Saltò tutto all’ultimo momento e qualche anno dopo rividi il suo agente che mi disse: “Ho un pacco di Arturo per te”. C’era dentro una sua maglia del Bayern con su scritto: “A quel coglione di Corvino che non mi ha comperato”. Poi uno sguardo alla Fiorentina del presente, dopo un’estate di cambiamenti e di tante cessioni. Tema caldo il futuro di Milan Badelj, più volte dato come partente: “Io e il mio d.s. Carlo Freitas, bravissimo, abbiamo un ottimo rapporto con lui e gli proporremo il rinnovo, ma se partirà per me andrà alla Roma – spiega il dg viola, che poi precisa – occhio però. Ormai non abbiamo più bisogno di vendere per forza. Questo vale anche per Chiesa. La famiglia Della Valle ama la Fiorentina e in passato ha saputo dire no anche alle cessioni di Toni e Mutu che sembravano già fatte. Le cose sono cambiate. Avevo trovato in società un rosso di 40 milioni e un monte stipendi di quasi 70, adesso invece i conti sono a posto e gli ingaggi sono intorno ai 38 milioni. Se i tifosi viola lo capissero e si tornasse a essere uniti, potremmo tornare subito a crescere. Secondo me abbiamo posto le fondamenta per un nuovo ciclo. Come la pittura Metafisica: nonostante i nostri limiti economici, vogliamo andare oltre la realtà. L’obiettivo già lo abbiamo: tornare a competere per la Champions, magari in una Serie A in cui sia tornato il mio Lecce”. E, nonostante gli anni, Corvino ha ancora tanta voglia di campo: “I Della Valle mi dicono sempre che io andrò in pensione con loro. Per il resto, sono sposato da 42 anni e mia moglie ogni mattina mi porta una tazzina di caffè a letto. Quando tutto sarà finito la prima ad accorgersene sarà lei perché le dico sempre: “Se un giorno mi girerò dall’altra parte per continuare a dormire, allora avrò chiuso col calcio”.
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