La Fiorentina non è stata protagonista di un’ottima partenza di stagione. Nell’ultima giornata, però, è arrivata la prima vittoria, contro la Lazio. Inizio di una nuova era, con Raffaele Palladino in panchina, per la società viola. Il patron Rocco Commisso ha parlato in un’intervista al Corriere Fiorentino.
Cinque anni, ormai, che Commisso ha preso il controllo della Fiorentina. Una simbiosi importante con la città: “Ormai sono fiorentino! Con i tifosi il rapporto credo sia ok, poi dipende se si vince o se si perde. Ho visto un rispetto incredibile, ma non vuol dire che tutti sono dalla stessa parte, perché se le cose non vanno bene c’è chi si arrabbia e se la prende con me“. Quindi il presidente è passato sul piano sportivo: “Ci è mancata in questi anni è un trofeo. Abbiamo perso tre finali: se i trofei fossero arrivati, tutti sarebbero molto più contenti. Io per primo. Ma siamo dove siamo, e vogliamo arrivare più in alto del 7°-8° posto”.
“La squadra è più forte dell’anno passato” dichiara Commisso. “Abbiamo cambiato undici giocatori. Daniele Pradè ha fatto un grandissimo lavoro per creare la squadra: ora tocca a Palladino fare un grandissimo lavoro per portarla dove si merita di stare. Ne abbiamo le possibilità”.
Commisso, quindi, ha parlato dell’addio di Nico Gonzalez: “Non volevo mandarlo via, ma che devo fare… Gli avevamo allungato il contratto. Quest’estate sono andato a trovarlo nel New Jersey quando era impegnato in Copa America con l’Argentina: Quarta è venuto a salutarmi, Nico è rimasto in camera. Forse era stanco…”. Infine, è tornato su Vlahovic: “Fu giusto cederlo a quella cifra. Il procuratore ci disse che se non lo avessimo lasciato andare sarebbe rimasto fermo un anno e mezzo. Ho provato a parlare con lui, ma lui voleva fermamente andare alla Juventus, subito”.
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