Dopo l’addio di Prandelli, il ritorno di Iachini e la salvezza conquistata, il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso ha parlato in conferenza stampa. “Voglio iniziare col ringraziare il lavoro di Iachini. Un anno fa è venuto dopo 17 partite e ci ha salvati, portandoci dal 16° al 10° posto. Quest’anno non sappiamo dove termineremo, ma siamo già salvi. Ognuno di noi dovrebbe ringraziare Beppe per il lavoro fatto. Quando sono arrivato, di recente, e che Prandelli se n’è andato, c’era una squadra terrorizzata. E’ stato Beppe a rimettere a posto la squadra. Nelle ultime gare abbiamo fatto solo pareggi e vittorie. Spero che i fiorentini un giorno di questi faranno una bella statua per lui. Magari al piazzale Michelangelo”.
Dopo due salvezze nelle sue prime due stagioni il presidente ha parlato anche degli errori commessi: “Il mio più grande errore è stato sentire la pressione della piazza quando Iachini è stato criticato. Già quando l’ho confermato, e quando poi l’ho esonerato. Mi prendo la responsabilità. Non si doveva mandare via, ho sbagliato. Prima di lui c’era Montella, una scelta condivisa con Pradè, Barone e lui. Ha fatto 1 punto a partita, come Prandelli. Iachini ha fatto molti più punti, e si è visto il suo valore nelle ultime partite. Mi prendo la responsabilità, tutti criticavano Iachini, e gli hanno fatto male. Ho dovuto cambiare, ho imparato la lezione. Forse devo sentire meno la piazza, e andare avanti con i miei istinti, che hanno pagato a lungo termine. Non farò più questo errore. Il nuovo allenatore? Uno che vince”.
Sul rinnovo di Vlahovic: “C’è chi diceva che doveva andare a farsi le ossa altrove. Molti giornalisti lo criticavano, io l’ho visto a New York, a Chicago, mi ha subito fatto una grande impressione. Il nostro desiderio è tenerlo, accontentarlo, e farlo restare qui felice. Non ci sono stati incontri recenti, perché prima era giusto finire la stagione. Poi, troveremo una soluzione. L’intenzione, ribadisco, è di tenerlo”.
Sul progetto: “Il piano è lo stesso del primo giorno in cui sono arrivato qui. Fare meglio con le possibilità finanziarie che abbiamo. I sogni sono una cosa, le promesse sono un’altra. In due anni, io, non ho mai fatto promesse che non ho mantenuto. I sogni sono altro, non certo stare nella parte destra della classifica. Io credevo che avessimo una squadra più forte dell’anno scorso, i risultati non sono arrivati come pensavo. Ci abbiamo lavorato, abbiamo speso tanti soldi, siamo dove siamo. Per questo dobbiamo migliorare”.
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