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Fiorentina, Biraghi: “Con Italiano due anni importanti: un trofeo per chiudere il cerchio”

La finale di Conference League di Praga contro il West Ham, in programma il 7 giugno, è sempre più vicina, e la Fiorentina si sta preparando al meglio per arrivarci. Oggi cancelli aperti al centro sportivo per il media day, con i giocatori che si sono prestati a rispondere alle domande dei giornalisti, come il capitano Cristiano Biraghi

Leggi anche: “Cosa succede se la Fiorentina vince la Conference League?

Biraghi: “Vorrei uscire dal campo senza rimpianti ma con un trofeo”

Prima della finale di Conference League, la Fiorentina è chiamata prima a chiduere il proprio campionato. Al Mapei Stadium, la squadra di Italiano sarà ospite del Sassuolo. Biraghi ha presentato la partita: “Abbiamo sempre pensato di partita in partita. Domani ci serve sia per il campionato, per cercare di arrivare ottavi, sia perché una buona prestazione può darci fiducia per mercoledì“.

Quindi, il capitano si è concentrato sulla finale, che potrebbe rappresentare il coronamento di una stagione: “Vorrei che fosse la miglior stagione della Fiorentina degli ultimi anni con un trofeo. Poi non ho mai pensato ai miei numeri o alla mia stagione. Vorrei uscire dal campo senza rimpianti ma con un trofeo“. Trofeo che sarebbe potuto essere la Coppa Italia, persa in finale contro l’Inter: “Nella finale di Coppa Italia è tanto il dispiacere perché abbiamo fatto una gran partita ma siamo tornati a casa a mani vuote. A volte si dice che è meglio perdere 4-0 per non avere rimpianti e capire di essere inferiori. Giocare alla pari con una squadra di livello assoluto e perdere per 15 minuti, perché non abbiamo saputo alzare il livello, fa male“.Un biennio importante, quello che la Fiorentina sta vivendo con Vincenzo Italiano: “Sono stati due anni importanti e positivi con Italiano. E’ giusto adesso provare a portare a casa qualcosa per chiudere il cerchio con un trofeo importante“.

 

 In conclusione, Biraghi ha parlato di Davide Astori: E’ stato un piacere andare all’evento organizzato dalla fondazione. Era una cena per condividere gioie ed emozioni. Non sapevo dello stadio intitolato a Davide al Viola Park ma ero certo che Commisso avrebbe fatto qualcosa perché è una persona di cuore

Redazione

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