“Sarà una gara speciale per me, rivedrò tanti compagni, giocherò con la voglia di vincere e aiutare la mia squadra” così Marco Benassi sulle pagine di Tuttosport alla sua prima da ex contro il Torino.
“La rivincita non fa parte del mio modo di essere. Lo scorso anno contro Fiorentina e Lazio non feci bene, è normale essere sostituiti quando cali di rendimento. Non mi sono mai lamentato. Mihajlovic mi disse che con il cambio di modulo ci sarebbe stato poco spazio per me, questo mi portò a fare delle riflessioni”.
Un addio complicato da Torino, scritto in una lettera nel quale parlò di scelte difficili ma inevitabili: “Dopo tre anni mi aspettavo dalla società qualche spiegazione, invece non ci fu nulla”. Su Cairo invece: “È un presidente molto presente, l’unico contatto che ebbi con lui fu a Milano quando con alcuni compagni andammo a discutere di premi”. Contro il Benevento è arrivato il primo gol con la maglia della Fiorentina, merito anche della posizione in campo: “Giocare mezzala è nelle mie corde, ma ho sempre dato massima disponibilità agli allenatori. Ho dedicato il gol alla famiglia che con me condivide i momenti belli e quelli brutti. Sono sempre stato convinto che il lavoro paga sempre, anche in chiave Nazionale. Ancora però non ha trovato la continuità in maglia viola, giocando solo due partite per intero: “Sono arrivato a Firenze con poca preparazione a causa dell’Europeo Under 21, ci può stare. Obiettivi? Siamo una squadra giovane, ma sarebbe bello tornare in Europa”.
Sul Torino ancora: “È una squadra completa, al di là dei risultati, le prestazioni non sono state negative. Noi siamo pronti e gli ultimi successi ci hanno trasmesso fiducia. Belotti? La sua assenza toglie un punto di riferimento alla squadra, è un bene non trovarselo contro. Gli auguro di rientrare presto e portare l’Italia al Mondiale. Ci sarà comunque Ljajic il più imprevedibile del Torino – ha continuato Benassi –I giocatori con cui ho legato di più in granata sono stati Belotti e Baselli, con il quale abitavamo nello stesso stabile. Al Torino ho passato tre anni fantastici, alcuni momenti difficili come l’eliminazione in Europa League o l’errore nel derby, ma è stato un onore essere capitano. Il ricordo più bello fu la vittoria nel derby nel 2015”.
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