Dopo l’esperienza al Liverpool, Arthur Melo è rientrato alla Juventus, prima di rinnovare e passare in prestito con diritto di riscatto alla Fiorentina.
“Come è nata l’avventura viola? Da una telefonata del mio manager, Pastorello. Ero in ritiro con la Juve. Mi ha chiamato e mi ha detto: ti vogliono alla Fiorentina. Mi ha fatto piacere, ovvio. Sapevo che la squadra viola arrivava da una stagione bella e con due finali giocate, ma….Ma? Non ero convinto al 100 per cento. Tutta colpa (sorride, ndr) di Italiano. L’ho sentito, mi ha parlato e dopo le sue parole ho capito che questo, che la Fiorentina, è il posto giusto per me. Ho chiuso la telefonata con l’allenatore, ho chiamato Pastorello e gli ho detto: ok, si va a Firenze”, così Arthur Melo a La Nazione.
Sulle parole di Italiano che l’hanno convinto: “E’ semplice. Mi ha spiegato quanto un giocatore con le mie caratteristiche sarà adatto al gioco della Fiorentina. Ho capito che la mia posizione negli schemi tattici di Italiano è quella che mi piace di più e soprattutto dove posso dare il massimo”.
Sulle sue qualità: “La visione del gioco. Pensare un attimo prima di tutti come giocare e come far giocare la squadra. Se mi chiedete qual è il mio obiettivo principale rispondo così: far giocare la Fiorentina. Darle il gioco che chiede Italiano”. Sulle ambizioni della Fiorentina e le sue: “Il piazzamento in Champions. Voglio andare in Champions e dobbiamo lottare per arrivare a questo traguardo. Mi aspetto una grande annata. Sono sincero”.
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