Interviste e Storie

Padova-Venezia, l’Appiani e i tifosi. Maniero: “Il Papu? Mi ricorda Recoba”

Filippo Maniero – credit: IMAGO

In Veneto, l’attesa è quasi terminata: torna Padova-Venezia il prossimo 22 novembre. L’intervento di Filippo Maniero, ex attaccante dei due club.

“Nei derby si azzera tutto”, inizia così la chiamata con Filippo Maniero. Padovano, con un passato nel Padova. E dal 1998 al 2002 faro del Venezia, diretta rivale. “Pippo” è il collante perfetto. Nato “gran dottore” – questo l’appellativo per i padovani – ma al tempo stesso “gran signore” – quello affidato ai lagunari.

In occasione del prossimo 22 novembre, giorno in cui le due squadre torneranno ad affrontarsi all’Euganeo, l’ex attaccante dice la sua: “Non ne ho giocati molti. Ma ricordo un derby all’Appiani che è finito 0-0. È stato uno spettacolo, non di certo per il risultato, quanto per l’atmosfera”, spiega. “Ancora adesso ripenso a quel momento e ho i brividi. Sugli spalti ci saranno state 15 o 20 mila persone”.

Da una un’epoca all’altra con una sola domanda. Se il grande “Pippo” Maniero dovesse scegliere un compagno di reparto per giocare questo derby, chi vorrebbe? Yeboah per il Venezia: le sue caratteristiche potrebbe sposarsi bene con le mie”, ammette. Poi la conversazione rallenta, giusto il tempo di pensare al secondo nome. “Per il Padova potrebbe essere il Papu Gomez. Se fosse quello di Bergamo ci giocherei volentieri (ride). Mi ricorda un po’ quando facevo coppia con Recoba”.

Come dimenticare quella coppia. L’intesa con il “Chino” nacque fin da subito. L’uruguaiano arrivò nel gennaio del ’99 in prestito dall’Inter. Giusto qualche giorno per oliare la macchina e i due divennero la coppia del miracolo di quella stagione. “Sì, ti direi Maniero-Gomez”, conclude.

Favorite e non: contano gli obiettivi

“Storico”, è il termine che più volte Maniero ha usato riferendosi a questo appuntamento. Era l’1 settembre 2018 quando all’Euganeo si accesero i riflettori per l’ultima volta. Ravanelli segnò un gol di testa. Tre punti contro l’Hellas nel turno precedente. Tre punti contro il Venezia in quello successiva. “Per le due città è un momento particolare”, dice. “Nel calcio, quando si giocano i derby, c’è sempre qualcosa di differente. E questa, assieme a quella con il Vicenza, è sicuramente la partita più sentita”.

Quattordicesima contro quinta, ma “in questi casi la classifica non conta”. Continua: “Gli obiettivi dei due club di certo sono differenti: il Venezia giocherà per tornare in Serie A, il Padova punterà alla salvezza. Non c’è un favorito”.

Filippo Maniero ai tempi del Venezia – credit: IMAGO

Il “caso tifosi”

In campo e fuori dal campo. Il fascino di un derby passa anche e soprattutto per le tifoserie. “Non riesco a capire queste soluzioni che prendono quando ci sono queste partite speciali”, Maniero ne parla quasi con la voce spezzata. La squadra di Giovanni Stroppa dovrà fare a meno dei propri sostenitori. Il motivo? Settore ospiti chiuso ai residenti di Venezia e Treviso.

“Un vero tifoso non vede l’ora di vedere il derby e quando viene tolta questa possibilità… trovo sia la sconfitta del calcio”, ammette. “Ci sono tutti i rimedi per far sì che non ci siano intoppi di ogni tipo”.

 

A cura di Beatrice Zattarin

Redazione

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