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Fidelis Andria, Quinto match-winner con dedica speciale: “Rete per mia mamma, a Lecce senza paura”

“Se giochiamo da Andria possiamo battere il Catanzaro, siamo il nostro principale alleato e unico avversario”. Parola di Marcello Quinto proprio pochi giorni prima di Fidelis Andria-Catanzaro. Promessa da leader, seguita dai fatti. O meglio, da una rete: decisiva, quella del 2-1 che ha riportato i tre punti in cassa dopo un digiuno di vittorie lungo tre turni. Non un’abitudine per chi di professione fa il mediano e in stagione spesso ha guidato la difesa di mister Papagni. Minuto 56, Quinto irrompe su cross di Matera, stacca di testa e raccoglie la respinta di Nordi, spizzando in rete. Corsa sotto la curva e gol vittoria. Con dedica speciale: “Per la mia mamma, è tornata allo stadio dopo diversi mesi e puntualmente quando viene a vedermi allo stadio mi porta bene. La dedica è tutta per lei racconta emozionato il 32enne arrivato dal Foggia nell’estate 2017. Due centri stagionali e primato personale di marcature tra i pro già eguagliato.

Il 2-1 sul Catanzaro ha permesso alla Fidelis Andria di tornare al successo interno, prima volta nel 2018: il successo al Degli Ulivi mancava dal 30 dicembre., 2-0 al Siracusa. Chi aveva segnato quel giorno? Marcello Quinto. “Sono contento per il gol, ne faccio pochi ma sono felice perché in un momento così delicato e in dei minuti non belli della partita – racconta – non abbiamo giocato la partita perfetta, ma nella nostra condizione di classifica serviva vincere e lottare fino alla fine, e così è stato”. Cancellando anche i fischi e trasformandoli in applausi: “Quando ti fischiano è un peccato, sempre, ma capiamo i tifosi. La classifica non soddisfa nemmeno noi”. Fidelis terzultima, a due punti dalla salvezza diretta. La ricetta? “Con la compattezza e l’unità ne usciremo” promette Quinto, che nel mirino ha già il derby di giovedì a Lecce, contro la capolista: “Non occorrono voli pindarici, loro sono la prima della classe, all’andata ci hanno raggiunto al 94′. La classifica dice che siamo più forti di noi, ma facciamo parlare il campo”. Inseguendo, perché no, quella terza rete stagionale che saprebbe di record.

Luca Guerra

Nato un anno prima della caduta del Muro di Berlino, mi piace rompere gli schemi dell'informazione. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista pubblicista, scrivo quando e in ogni modo possibile: il sedile di un treno o il banco di un fast-food sono ottime scrivanie alternative. Il giornalismo la passione di una vita, il calcio come stella polare di questa passione.

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