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Feralpisalò, prova di coraggio verso il sogno. Toscano: “Sapevamo di poterla ribaltare”. E Guerra è capocannoniere della Serie C

Avere coraggio non è certo da tutti. C’è chi coraggioso ci nasce, chi no e chi invece lo diventa grazie a svariate circostanze. C’è poi chi sa come infonderlo, il coraggio. E Mimmo Toscano è sicuramente uno di questi. L’allenatore della FeralpiSalò infatti, nonostante la sconfitta casalinga per 3-2 subita dall’Alessandria nell’andata del Primo Turno di playoff, non ha mai smesso di credere nella rimonta e soprattutto nella qualificazione. Mai. Nemmeno per un attimo. “Se non ci credi, quando devi affrontare queste partite è finita in partenza. Sono stati bravi i ragazzi. Oggi hanno giocato alla morte contro la squadra più forte dei tre gironi, hanno fatto qualcosa di incredibile”, ha dichiarato l’allenatore calabrese in sala stampa. “Abbiamo giocato con la consapevolezza di ribaltarla. Già da ieri vedevo negli occhi dei miei giocatori la voglia di provarci. L’Alessandria forse, entrando dopo in questi playoff, non si è abituata alla battaglia; noi invece abbiamo superato due turni battagliando. È tanta roba venire ad Alessandria e ribaltare un 3-2: sono orgoglioso dei miei ragazzi”. Ora la squadra di Toscano sogna davvero in grande. Da outsider a mina vagante. Merito della partita perfetta giocata al Moccagatta. Per tutti i 90’ i ‘Leoni del Garda’ hanno dato l’impressione di avere il match in pugno. 0-2 già nel primo tempo grazie a Raffaello al 16’ e al raddoppio di Guerra al 43’. Proprio quel Simone Guerra che, grazie al gol di oggi, ha raggiunto quota 20 in stagione diventando il capocannoniere di tutti e tre i gironi di Serie C (era alla pari con Vantaggiato a 19 gol). D’altronde, chi nasce a San Nicolò, piccolo paesino nei pressi di Piacenza, forse è davvero destinato a far l’attaccante. Pensate che proprio lì sono nati i due fratelli Inzaghi. Alcuni giornalisti mi paragonavano a Pippo Inzaghi, ma in realtà siamo due giocatori completamente diversi: io sono una seconda punta. Magari riuscissi a fare anche solo una minima parte di quello che ha fatto lui…”, dichiarò tempo fa Guerra stesso ai nostri microfoni. Che poi lui, se proprio dovesse scegliere, avrebbe forse un occhio di riguardo più per l’altro Inzaghi, il suo omonimo Simone, vista la fede laziale. Anche se l’idolo di sempre è un certo Ronaldo il fenomeno. Ci davano tutti per spacciati invece noi ci abbiamo sempre creduto. Siamo entrati agguerriti e abbiamo dimostrato di essere superiori. Ce lo siamo meritati. Siamo consapevoli della nostra forza, vedremo chi ci toccherà affrontare ma sicuramente ci proveremo”, ha affermato poi il classe ’89 in sala stampa al termine del match del Moccagatta. Partita chiusa definitivamente nel secondo tempo da Ferretti – uno che storicamente sa esaltarsi più che mai nelle sfide con una certa posta in palio – dopo la paura momentanea del gol di Sestu: “Sono partite importanti e belle da giocare. Mi sono fatto trovare pronto. Ero troppo carico! Abbiamo fatto una grande prestazione contro una squadra fortissima. Dobbiamo essere orgogliosi e continuare così”. Dall’altra parte invece, tutta la delusione di Michele Marcolini. Dopo la stagione in crescendo, l’Alessandria stava pregustando davvero di poter agguantare quella Serie B diventata un vero e proprio incubo dalle parti del Moccagatta: “Loro sono stati più brillanti di noi. Ho visto i miei ragazzi finire stanchi e coi crampi: hanno dato tutto e non posso rimproverare loro niente. È giusto che mi prenda ogni responsabilità. La Feralpi ha vinto meritatamente questa partita ma rimane il rammarico per la partita d’andata che doveva finire con più gol di scarto. Questa eliminazione brucia da morire. Siamo tutti arrabbiati. Stanotte non dormirò sicuramente. Ma complimenti a loro”. Complimenti più che meritati per la squadra di Toscano, in attesa di conoscere chi andrà ad affrontare nei quarti di finale di questi playoff, o Secondo Turno, se preferite. Quel che è certo è che, chiunque sfiderà, se avrà questo atteggiamento dimostrato contro l’Alessandria, potrà davvero continuare a stupire. Perché ricordatevi: avere coraggio non è da tutti.

Alberto Trovamala

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