Categories: Interviste e Storie

“Dopo il sorteggio la nostra vita è cambiata”: intervista ai dilettanti che sfideranno il PSG in Coppa

Immagina di essere un calciatore dilettante, ormai non più giovanissimo e non più con un’età tale da poter dire: “Dai, sono ancora in tempo per sfondare e giocare per la mia squadra del cuore in Champions League”. No. Il tempo ha corso veloce, magari hai avuto sfortuna o non hai avuto il carattere sufficientemente forte per ‘arrivare’, e il treno ormai è passato. Però sei ancora lì. Continui a giocare perché del pallone proprio non puoi fare a meno, ma i tuoi sogni sono già svaniti. Dentro di te non lo accetti ma è così e in fondo non c’è niente di male. Giochi in quinta divisione, ti diverti, ti sfoghi e la tua vita ha preso un’altra direzione. Altrettanto bella ma diversa da come te la saresti immaginata qualche anno prima.

“Giocherò contro il Pallone d’Oro”

Immagina poi una sera di novembre. C’è un sorteggio tra le sessantaquattro squadre qualificate ai trentaduesimi di finale di Coppa, e tra queste c’è anche la tua, piccolissima, insieme alle giganti che ogni anno lottano per il titolo di campione di Francia. E sono tutte alla pari. Non ci sono teste di serie e quindi può capitare di tutto. Sei lì che guardi la televisione, e fissi quei signori che muovono le palline dentro l’urna, mentre dentro di te sta crescendo un’ansia che pochi altri momenti eguagliano. Esce il nome della tua squadra. “Eccoci, e ora?”. Seconda pallina estratta: “Paris Saint-Germain”. Ti stropicci gli occhi ma hai letto bene. Accanto a te tutti i tuoi compagni stanno facendo un casino tale che ti fa capire che è tutto vero: “Giocherò contro Messi, Di Maria, Mbappé, Donnarumma, Marquinhos”.

 

Credits Photo: Entente Feignies Aulnoye Football Club – Pagina Facebook

 

“La nostra vita è cambiata”

Questo è ciò che stanno vivendo tutti i ragazzi dell’Entente Feignies-Aulnoye, un club di quinta divisione (equivalente quindi alla nostra Eccellenza), che domenica giocherà contro il PSG nei trentaduesimi di finale di Coppa di Francia: “Dal giorno del sorteggio la nostra vita è cambiata“, racconta Laurent Menissez, il presidente del club, ai microfoni di gianlucadimarzio.com. “Da due settimane ci stanno contattando televisioni e quotidiani: proviamo a rispondere il più possibile. È bellissimo: in due settimane tutti in Francia hanno scoperto che esistiamo“, ci ha confidato Jordan Fernand, il portiere. Colui che si troverà di fronte, tra gli altri, anche Messi, il nuovo Pallone d’Oro, e proverà a fermarne i tiri: “In realtà non so ancora se giocherò io o il mio compagno di reparto. Ma se dovesse toccare a me proverò in tutti i modi a fermarlo. Anche se in realtà non saprei proprio come fare. Meglio non pensarci“.

 

Credits Photo: Entente Feignies Aulnoye Football Club – Pagina Facebook

 

“Abbiamo un budget mille volte più piccolo del loro”

Ricapitoliamo: una squadra di quinta divisione affronterà il Paris Saint-Germain delle star mondiali. “Il nostro budget è di seicento/settecentomila euro. Siamo mille volte più piccoli di loro. Mille, sai cosa vuol dire?” Scherza con noi il presidente. Stando a transfermarkt, invece, c’è quasi un miliardo di differenza di valore delle rispettive rose. Da una parte c’è il Pallone d’Oro, due campioni d’Europa, due campioni d’America, due campioni del mondo e chi più ne ha più ne metta. Dall’altra, solo dilettanti: “Nessuno dei nostri giocatori è un professionista, e molti dei nostri ragazzi svolgono un altro mestiere. Il nostro capitano, Allassane Ouattara, fa l’addetto alle pulizie in un’azienda“. E domenica sera si troverà davanti Sergio Ramos, Marquinhos o Kimpembé.

 

Credits Photo: Entente Sportive Feignies Aulnoye – Pagina Facebook 

 

“Il nostro stadio ha solo 2.000 posti”

La partita si giocherà alle 21 di domenica, allo Stade du Hainaut, lo stadio del Valenciennes, preso in prestito per una notte. Impossibile, per il Feignies-Aulnoye, ospitare il PSG in casa propria: “Il nostro stadio è troppo piccolo, ha una sola tribuna e ha una capienza di duemila spettatori. Con la possibilità di giocare a Valenciennes avremo un numero dieci volte superiore: ci saranno più di ventimila spettatori che verranno a tifarci per sperare nel miracolo“. Roba mai vista né vissuta: “La nostra vita è cambiata e intorno a noi c’è l’euforia totale. La gente del territorio è impazzita di gioia e non potete capire quanto ci renda felici. C’è stata una richiesta per i biglietti impressionante“. Pensate che per acquistare un tagliando c’è chi si è piazzato alle 2 di notte davanti al baracchino che apriva alle 9 della mattina dopo. Per la gente di Feignies, comune di settemila abitanti, si sta parlando dell’evento del centenario. Una notte da sogno, stavolta senza retorica.

 

 

“E’ la partita della nostra vita”

Facile immaginarsi lo stato d’animo dei giocatori del club: “Siamo in tripudio”, ci racconta Fernand. “Da quando c’è stato il sorteggio abbiamo avuto due match in campionato e non è stato facile concentrarsi perché tutti inevitabilmente hanno in testa il match contro il PSG. Agli allenamenti comunque ci alleniamo a mille perché tutti vogliono giocare la partita. Sono tutti concentratissimi e motivati più che mai. È la partita della nostra vita“, racconta Fernand. E guai a dare per scontata la vittoria del PSG: “Ci sentiamo lunedì così ti raccontiamo le impressioni dopo la vittoria e la qualificazione, eh?” Scherza il presidente prima di chiudere la chiamata.

 

Credits Photo: Entente Sportive Feignies Aulnoye – Pagina Facebook 

 

Sogni dilettanti. Natale da quelle parti è arrivato in anticipo. Il regalo sotto l’albero è il Paris Saint-Germain e la possibilità di giocare spalla a spalla con il Pallone d’Oro, sperando di fermarlo ma con la voglia di goderselo. Per i ragazzi del Feignies-Aulnoye sarà la notte più bella di tutta la carriera e forse anche di più. Un po’ grazie alla fortuna del sorteggio, un po’ per merito di chi avrebbe potuto buttare gli scarpini perché “tanto ormai dove vado” e invece non ha mai mollato ed è sempre lì. Ad aspettare una notte inimmaginabile. Ma tutto è davvero sempre possibile.

Andrea Campioni

Nato nel ’96 e cresciuto in una sala stampa. Iniziai a giocare a calcio ma ben presto mi fecero capire che non sarebbe mai diventato il mio lavoro. Piedi storti e mano ferma, così decisi di cambiare lavoro. Chirurgo? No, giornalista. Penna, tastiera o microfono poco importa, l’importante è raccontare storie.

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