L'anno scorso ha conquistato la promozione in B, dando il suo contributo nella seconda parte di stagione al Trapani con una rete in 16 presenze da gennaio a giugno, eppure quest'anno per lui non c'è (ancora) spazio tra i pro. Storia di Francesco Fedato da Mirano: attaccante esterno classe 1992, in grado di giocare anche da seconda punta, che attende a Cesena – dove si è allenato per tutta l'estate. Senza fermarsi un giorno, aspettando una telefonata. Qualcuno ha chiamato, anche dall'estero (Grecia e Romania su tutti) ma le proposte e gli orizzonti dell'offerente e del 26enne veneziano non si sono incrociati. Risultato? Oggi, 6 settembre, è alla voce “occasioni” nel listone degli svincolati.
“Giovane e di buona prospettiva” lo definiva Rolando Maran, uno che di talenti e di calcio ne mastica, ai tempi di Catania. Dove Fedato era arrivato dalla B e Bari, terra che l'aveva scovato in Eccellenza – scuola Lucchese, 27 presenze e 11 centri – ed era stata ripagata con 40 partite giocate e 9 reti tra il 2012 e il 2014. Numero 19 sulle spalle, Fedato si toglieva soddisfazioni: gol, dribbling e la chiamata in Under 21. A Genova, sponda Samp, la prima grande occasione. L'esordio prendendo il posto di Eder in una vittoria per 1-0 sull'Atalanta, poi il prestito a Modena, con tre reti e il contributo ai playout salvezza vinti contro la Virtus Entella. Liguria, Emilia e Toscana. Il transito dall'Appennino ha portato il prodotto del settore giovanile del Venezia, che in Laguna appena 18enne giocò quattro partite e mise a segno un gol in Serie D, a Livorno. Ancora B, con un avvio in discesa con gol all'esordio nel 4-0 al Pescara.
Bari è stata la tappa del tentato rilancio nel 2016, Carpi e Foggia le ultime esperienze in B prima del ritorno in terza serie. L'assenza di gravi infortuni è stata un suo punto di forza, la capacità di giocare in più ruoli croce e delizia: spesso Fedato è stato il dodicesimo in rosa, l'apriscatole, il jolly dell'ultima mezz'ora. Abilità nell'uno contro uno e dribbling, non si discutono. Allena anche quelli, a Cesena, dove ogni giorno lavora a testa bassa, pronto a rimettersi in gioco con un curriculum che racconta di 150 presenze e 19 reti tra i pro. In costante contatto con chi ne cura gli interessi, Francesco Iovino e Matteo Coscia, con la testa sul campo e un occhio allo smartphone. Aspettando la chiamata giusta per rimettersi in gioco.
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