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Fc Viitorul, il miracolo del calcio rumeno. Hagi: “Vi spiego come è nato il progetto. Ianis? Felice a Firenze”

Fc Viitorul, la favola del calcio rumeno. Il futuro (viitorul, appunto) passa dal club di Costanza che nel 2009 non esisteva e adesso è in testa al campionato rumeno con 42 punti dopo 21 giornate. Spesa nelle ultime otto stagioni? Diecimila euro. Il resto è tutto merito di Gheorghe Hagi, il Maradona dei Carpazi. Sì, perché la squadra è sempre stata costruita intorno ai talenti dell’Academia Hagi e fino ad ora i giovani “gioiellini” sfornati dall’ex stella della Nazionale rumena hanno permesso il triplo salto, dalla Liga III alla Liga I. Quest’anno i “campioncini” fatti in casa sono l’ossatura della rosa in testa alla Liga 1, davanti a club storici come Steaua e Dinamo Bucarest: ben 18 giocatori provengono dalla “cantera“. La scorsa stagione tutte le selezioni delle varie categorie giovanili sono arrivate prime nel loro campionato e il Viitorul è risultato la squadra più prolifica del massimo campionato.

Gheorghe, quando è nato il progetto? “Appena ho smesso di giocare a calcio” – racconta Hagi ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com – “La prima idea che mi è venuta è quella di fare una grande Academia, perché in Romania c’è bisogno in questo momento di investire sui giovani. Io dal calcio ho avuto tanto e sono partito da un Paese che non ha la Nazionale più forte del mondo, ma che ha sempre proposto grandi talenti. Adesso vorrei che altri giovani abbiano le mie stesse opportunità in Romania. Vorrei che si tornasse nel periodo d’oro, quello dei Mondiali del 1990 e del 1994. Ho costruito un’Academia dandogli il mio nome e poi ho formato una squadra che partendo dalla quarta divisione ora si trova in testa al campionato rumeno. Viitorul significa futuro e i giovani sono il perno sul quale poggia il progetto“.

Il tuo Viitorul è primo in Romania, un piccolo miracolo sportivo: “Già l’anno scorso siamo risultati la squadra che ha segnato più gol, quest’anno abbiamo fatto un ulteriore passo. Otto degli undici giocatori titolari sono dell’Academia. Il 70% della rosa è formata da ragazzi del settore giovanile. La rosa è di 25 giocatori. Per quanto riguarda il settore giovanile i bambini dai 7 ai 12 anni arrivano dalla nostra regione, Costanza. I più promettenti calciatori dai 13-14 anni in su li prendiamo da tutta la Romania. Abbiamo 77 ragazzi, paghiamo noi le spese di tutto. Organizziamo studio e allenamenti. Abbiamo stanziato il budget più importanti di Romania. Con le giovanili abbiamo vinto due volte il campionato e siamo già al secondo anno di Champions League. Questa stagione siamo agli ottavi che giocheremo con il Copenaghen e speriamo di arrivare ai quarti”.

Ci parli di tuo figlio Ianis? “E’ un numero 10 classico, con una grande visione di gioco, ambidestro. Ha personalità e le caratteristiche e le qualità per fare una strada importante. Ma, come dico a tutti i miei ragazzi, il talento non basta se non è accompagnato dall’ambizione e dalla determinazione. Però conosco mio figlio e non ho dubbi. Dopo un anno e mezzo nel Viitorul, dove ha fatto il capitano, ha scelto con entusiasmo di venire in Italia e si trova benissimo. Voleva mettersi a confronto con un calcio di grande livello come quello di serie A, ha già imparato l’italiano e si è integrato benissimo. E’ un ragazzo intelligente e nel suo inserimento è stato aiutato dalla Fiorentina, che lo ha accolto bene. I viola sono una società abilissima in questo tipo di lavoro con i giovani”.

Dopo una grande carriera da calciatore e l’eccellente lavoro con il Viitorul, quali sono gli obiettivi rimasti a Gheorghe Hagi? “Uno? Me ne concedi due? (ride). Allenare un top club europeo e cercare di vincere le Coppe. E poi allenare una grande Nazionale. Non so quali saranno queste squadre e in quale paese allenerò, ma rimangono gli ultimi desideri di una carriera che mi ha veramente regalato tutto”.

Francesco Caruso

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