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Fascetti: “Bari, che dramma. Ora prendi esempio dal Parma”

Settantanove anni, sei dei quali passati sulla panchina del Bari. Qui ha vinto e gioito, qui ha lanciato nel calcio dei grandi un certo Antonio Cassano: “Poi quel pareggio con il Foggia, importantissimo per la promozione in Serie A ricorda Eugenio Fascetti in esclusiva alla Gazzetta dello Sport con l’arbitro Collina che per tutelare il nostro portiere dai foggiani decise nella ripresa di riportare le squadre come schierate nel primo tempo. E poi i successi con l’Inter a San Siro e soprattutto la magica notte della vittoria contro i nerazzurri nel dicembre del 1999, al San Nicola, con l’exploit del bambino fenomeno Antonio Cassano”

Ricordi dolci, dunque. Che contrastano con un presente triste: “Mi sembra incredibile che per appena 3 milioni, necessari alla ricapitalizzazione, si sia arrivati a far fallire una società come il Bari – continua Fascetti – non conosco Giancaspro e non voglio entrare nel merito della sua gestione. Ma è evidente che era giunto a fine corsa, se ha deciso di far sprofondare tutto, senza neppure provare a chiedere aiuto e magari salvare quanto era possibile”.

Adesso, però, bisogna ripartire. Dalla D forse: “Guai se sulla nuova società mettessero le mani faccendieri e intrallazzatori vari. I tifosi vogliono sapere tutto, più dei politici verificheranno serietà e solidità di chi proverà a rilanciare il Bari. Bisognerà prendere esempio dal Parma, balzato in A in tre anni. Anche a Bari ci sono imprenditori seri e potenti dal punto di vista economico. Servirà un progetto in prospettiva e tanti soldi per garantire un futuro importante”

Un esempio, quello del Bari, che serva di lezione per tutto il calcio italiano: “Perché – conclude Fascetti – se io compro o acquisto un appartamento, chiedo o fornisco le dovute garanzie di solidità. Non capisco come mai nel calcio in generale riescono a intrufolarsi maneggioni che hanno mire che vanno spesso ben oltre il mondo del pallone. Qualcuno a livello di istituzioni chiarisca perché solo in Italia siano necessari mesi o anni per verificare se una fideiussione è sicura e legale oppure è solo carta straccia”.


Il resto dell’intervista sulla Gazzetta dello Sport stamani in edicola

Redazione

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