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Fantacalcio | Quattro bomber contro: come si pongono i fantallenatori

Icardi vs Dzeko e Kalinic vs Belotti. Due doppie sfide da 62 gol in stagione. Se, come immaginiamo, sarà spettacolo in campo, per qualche fantallenatore potrebbe trasformarsi nella classica giornata da croce nera sul calendario: la sfida fratricida tra i due attaccanti della propria squadra. Premessa d’obbligo: non ci sono consigli se schierarli o no. 34 gol a Milano e 28 a Firenze vanno sempre messi in campo. Ma possiamo immaginare lo stato d’animo di chi, con una sola partita, capirà fin da subito le sorti della propria sfida al fantacalcio. La speranza? Ovviamente tanti gol. E proprio in queste situazioni escono fuori le molteplici personalità dei fantallenatori. Ne abbiamo scelte tre: il tattico scaramantico, lo statistico, il fenomeno.

Partiamo dal primo, il tattico scaramantico. Le capacità (e magari la fortuna) di inizio stagione nell’acquistare Icardi e Dzeko insieme o Belotti e Kalinic, in queste situazioni fanno spazio al cosiddetto “pianto preventivo”. Sa bene che ogni giornata il suo attacco è esplosivo, ma nelle sfida fratricida, diventa sostenitore della tesi “nelle grandi sfide gli attacchi si annullano”. E avendo acquistato due attaccanti di questo calibro, la panchina è inevitabilmente formata da giocatori di quarta fascia, quindi non schierabili. Risultato? Se la coppia dovesse segnare, si vanterà della forza del suo attacco, in caso contrario è già pronto il più classico dei “… io l’avevo detto”.

Poi c’è lo statistico o se vogliamo il più “normale” tra i tre. Conscio della forza e dei numeri del proprio attacco, al momento della sfida “in casa”, non fa altro che schierare il proprio attacco esplosivo, sperando nella goleada. Qualsiasi sia il risultato, il lunedì non aprirà bocca.

Infine c’è il terzo soggetto: il fenomeno. Forse il peggiore: un mix delle due personalità con tutte le accezioni negative sommate. È scaramantico, quindi imposta tutta la dialettica settimanale sul concetto di “questa domenica perdo sicuro”. In più legge i numeri e tende a fidarsi ciecamente delle proprie sensazioni. È capace di togliere uno dei due attaccanti, in favore di un modulo più coperto al grido di “visto che entrambi non segneranno, inserisco un difensore e vado a vincere con i voti alti”. La speranza di tutti è che non azzecchi le sue elucubrazioni. In caso contrario, i partecipanti alla Fantalega dovranno sorbirsi un… lunedì da fenomeno, appunto.

Marco Juric

Aspirante scriba, si avvicina al calcio giocato grazie alla chioma fluente di Giovanni Cervone. Folgorato dalla prima autobiografia di Roy Keane, non si innamora del Manchester United, ma del Nottingham Forest. Dopo i primi trent’anni di osservazione partecipante, ha deciso di passare gli altri trenta che gli rimangono a scriverne.

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