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Fantacalcio | Milan, infortunio Conti: i sostituti naturali e la pazza idea Suso

Siamo persone mature e civili. L’infortunio al legamento crociato di Andrea Conti non creerà problemi alla nostra fanta rosa. Siamo ben coperti e sapremo sostituirlo a dovere. In questi momenti serve serenità.

Ok, a questo mantra non ci crediamo nemmeno noi. Uno dei difensori più appetiti (e pagati) dell’asta starà fuori almeno sei mesi. Una mini tragedia per tutti quelli che avevano puntato forte su di lui. Per il ruolo offensivo, i voti e i bonus più che probabili che avrebbe portato in questo inizio di stagione. Bisognerà farsene una ragione e capire fin da subito come Montella sta pensando di sostituirlo.

Con il 3-5-2 sempre più protagonista degli schemi milanisti, i due naturali indiziati per la sostituzione sono Abate e Calabria. Entrambi terzini destri naturali, sopperiranno all’assenza di Conti senza stravolgere gli equilibri tattici appena trovati da Montella. Se avete loro in rosa state tranquilli. Ma c’è una suggestione che potrebbe stuzzicare l’allenatore rossonero: Suso come quinto (offensivo) di centrocampo. Soprattutto con il 3-5-2, lo spagnolo è stato relegato a riserva di lusso e l’infortunio di Conti potrebbe aprire strade tattiche ancora inesplorate. È ancora una forzatura immaginare uno schema così offensivo, con Calhanoglu, due punte e Suso in appoggio. Ma il centrocampista reclama spazio (non solo da “dodicesimo uomo”) e in corso d’opera immaginarlo esterno di destra in un Milan più sbilanciato, potrebbe non essere solo utopia. Anche Bonaventura potrebbe essere un papabile sostituto in un centrocampo a 5 a trazione anteriore. Ma più da esterno mancino che destro (visti i trascorsi bergamaschi nello stesso ruolo). Adattarlo come quinto di destra sarebbe davvero una forzatura eccessiva. Per adesso Abate si riprenderà la fascia, provando a convincere Montella che sei mesi di attesa alla fine non sono così lunghi.

Marco Juric

Aspirante scriba, si avvicina al calcio giocato grazie alla chioma fluente di Giovanni Cervone. Folgorato dalla prima autobiografia di Roy Keane, non si innamora del Manchester United, ma del Nottingham Forest. Dopo i primi trent’anni di osservazione partecipante, ha deciso di passare gli altri trenta che gli rimangono a scriverne.

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