12 mesi di squalifica. 7 da scontare nell’attività sportiva, 5 invece commutati in prescrizioni alternative. E’ questa la decisione della Procura di Torino (leggi qui la notizia) sul caso scomesse per quanto riguarda Nicolò Fagioli. Il centrocampista della Juventus e gli inquirenti hanno raggiunto l’accordo per il patteggiamento. Cosa succede adesso?
Oltre ai dodici mesi di squalifica, Nicolò Fagioli ha ricevuto un’ammenda di 12.500 euro e dovrà partecipare a un piano terapeutico della durata minima di 6 mesi e a un ciclo di almeno 10 incontri pubblici. Tuttavia, il giocatore bianconero potrà svolgere gli allenamenti con la squadra di Allegri, in quanto dipendente della società.
Insomma, mentre potrà allenarsi alla Continassa insieme ai suoi compagni di squadra, Fagioli naturalmente non potrà partecipare alle competizioni ufficiali della Juventus. Dovrà quindi attenersi alle direttive della società bianconera. In questo momento infatti il centrocampista è un lavoratore subordinato che dovrà seguire le prescrizioni, frutto dell’accordo di patteggiamento con la Procura Federale.
Grazie agli incontri di formazione, Nicolò Fagioli potrà diventare un testimonial positivo contro la ludopatia. L’obiettivo infatti del Presidente Federale è quello di stare al fianco del giocatore per non lasciarlo da solo, dandogli quindi la possibilità di rimediare grazie anche al lavoro nel sociale.
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