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La firma di Faggiano sul Mondiale: “Petkovic, che numeri già a Trapani. Lo abbiamo coccolato tanto”

C’è un pezzo di Italia nel Mondiale in Qatar. Lo compongono Bruno Petkovic, Abdelhamid Sabiri e Walid Cheddira. In comune non hanno solo la Serie B, passato per i primi due e presente per il terzo, e il fatto di essere ancora in gioco per la finale. Li accomuna Daniele Faggiano, direttore sportivo che ha avuto un ruolo fondamentale nella loro ascesa.

 

 

Oggi responsabile con Carlo Osti del delicato lavoro legato alle trattative in uscita della Sampdoria, Faggiano fa ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com una radiografia dei tre talenti impegnati in Coppa del Mondo. Inevitabile partire da Bruno Petkovic, fondamentale nei quarti contro il Brasile con il gol dell’1-1 che ha portato i croati ai calci di rigore e ha propiziato l’eliminazione di Neymar e compagni. “Lo considero un giocatore completo, a volte non lo vedi ma poi ti fa quel numero che ti sorprende. Sono contento perché siamo sempre in contatto, mi riempie di gioia vederlo così in alto” ammette.

Petkovic in semifinale mondiale, Faggiano: “Ho provato anche quest’anno a portarlo alla Sampdoria”

 

 

Il rapporto con Petkovic ha radici lontane. Il nastro va riavvolto alla stagione 2015/16. Trapani, Serie B: Faggiano ds, Serse Cosmi in panchina. A fine gennaio un discorso con il procuratore Giacomo Branchini e l’affare si concretizza: Petkovic diventa un nuovo giocatore granata, arriva in prestito con diritto di riscatto e con la squadra siciliana realizza 7 reti nel girone di ritorno, sfiorando la promozione in Serie A, fallita solo nella finale playoff contro il Pescara.

Bruno fu riscattato poi per 300mila euro e l’anno dopo segnò 3 gol nel girone di andata prima dell’addio in direzione Bologna per un milione e 200mila euro. “Vederlo oggi in semifinale di un Mondiale è una soddisfazione per me, per Serse, per tutto il popolo di Trapani – ammette Faggiano – Trapani è stata casa per lui, l’abbiamo coccolato, viziato, a volte anche tanto. Sono giocatori che hanno bisogno di bastone e carota. Più dei gol, che a volte è facile citare, mi impressiona per le giocate”.

 

 

Di quella fatta contro il Brasile sullo 0-0, con serpentina in area tra due difensori e sponda per Brozovic, in Sicilia ne hanno viste tante. “Aveva una grande sicurezza nei suoi mezzi – ricorda Faggiano – a volte dava la sensazione di giocare a piedi scalzi per il relax che accompagnava le sue giocate. In qualsiasi squadra dopo Trapani l’ho sempre voluto portare con me, ci ho provato fino alla fine anche quest’anno alla Sampdoria. Non era una situazione facile perché a qualcuno poteva piacere e a qualcuno altro no. Romei era d’accordo con me. Ci ho provato fino al 30 agosto ma non se ne è fatto nulla”.

C’è il Portogallo sulla strada di Cheddira e Sabiri: “Walid ha una carica speciale, Abdel può fare ogni ruolo a centrocampo”

 

 

C’è poi chi la semifinale la sogna. E per conquistarla dovrà replicare contro il Portogallo l’impresa fatta contro la Spagna: è il Marocco di Sabiri e Cheddira. Sul cammino italiano di entrambi c’è la firma di Faggiano. Walid, attaccante classe ’98 che con il Bari in stagione ha già segnato 14 gol tra Serie B e Coppa Italia, ha esordito nel Mondiale contro la Spagna, mettendo in ansia Rodri e Laporte, non due qualsiasi.

Il dirigente torna al 2019, quando lo portò al Parma, club in cui ha contribuito al doppio salto dalla C alla A e a due tranquille salvezze, dalla Serie D. “Siamo stati bravi tutti, pure i miei osservatori che ne hanno monitorato le prestazioni. L’ho visto dal vivo in Avezzano-Sangiustese perché preferivo vederlo sul campo dopo le ottime relazioni sul suo conto. Grazie agli ottimi rapporti con il presidente della Sangiustese Tosoni l’abbiamo portato a Parma”.

Dove Cheddira non ha mai esordito, passando per Arezzo, Lecco e Mantova, fino alla cessione a titolo definitivo di questa estate. “Ho visto negli occhi del ragazzo una carica speciale – ricorda Faggiano – ho conosciuto Walo e la sua famiglia li a Civitanova Marche. Ha una famiglia umile che gli sta vicino: è stato bravo Polito a crederci e la città di Bari a stargli vicino. Chiamarlo Walino è un segnale di affetto. Il paragone con Boksic?  Era un grosso giocatore, Cheddira è in proporzione addirittura più veloce ma deve concludere meglio in porta. Però se facesse anche tanti gol in più, staremmo parlando di altro: non gioca da 4 partite, eppure è  comunque il capocannoniere della B. Lo stesso Giampaolo aveva visto delle doti in lui quando ne parlavamo. Un futuro in A? Ci può arrivare ma deve avere la testa sulle spalle e restare sul pezzo”.

Chi invece in A ci è arrivato da un anno è Sabiri, portato da Faggiano alla Sampdoria a gennaio del 2022 dall’Ascoli. “Mi sono assunto una grossa responsabilità sempre insieme a Romei con questo acquisto – ricorda con una battuta – forse l’ho preso per sfinimento. Lui era ai margini ad Ascoli e ci ha dato una grossa mano”. Con gol importanti: “Lo seguivo da un anno, sono contento di averlo portato alla Sampdoria. Ci ha fatto vincere il derby, ha fatto una doppietta contro il Venezia in una partita fondamentale per la salvezza”.

 

 

E la capacità di far gol l’ha messa in mostra anche in Qatar: “Il centro contro il Belgio è una giocata che ha nel suo repertorio – sottolinea Faggiano – lo considero un giocatore che ha le qualità per fare qualsiasi ruolo dal centrocampo in su. Ha doti tecniche importanti, sa smarcare e dare imprevedibilità. Può crescere ancora tanto”. La soddisfazione per il tris di volti presenti in Qatar è elevata ma il pensiero è al campionato e alla missione salvezza: “Sono contento – evidenzia Faggiano – ma la mia testa è alla Sampdoria, che spero si salvi nella seconda parte di stagione”.

Luca Guerra

Nato un anno prima della caduta del Muro di Berlino, mi piace rompere gli schemi dell'informazione. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista pubblicista, scrivo quando e in ogni modo possibile: il sedile di un treno o il banco di un fast-food sono ottime scrivanie alternative. Il giornalismo la passione di una vita, il calcio come stella polare di questa passione.

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