Gambia, Slovacchia, Belgio, Italia. Il viaggio di Alieu Fadera è un continuo tornado di dribbling e uno contro uno. Da Banjul a Como, dall’Atlantico al Lago: l’esterno classe 2001 ha sorpreso la Serie A nei suoi primi mesi italiani. 5 partite, un gol e un assist. Ma c’è molto di più: Fadera è primo tra le ali sinistre del campionato per duelli difensivi fatti ogni 90 minuti. E con Fabregas è già sbocciato l’amore: Alieu è corso ad abbracciarlo dopo il gol-vittoria contro l’Atalanta. “È un ragazzo fantastico, ripaga la fiducia con impegno e giocate”. Parola di Saikou Saidy, suo agente, che lo accompagna dal primo giorno. “Fuori dal campo parla poco e si preoccupa per gli altri”. Altruista. Come quando ripiega in difesa.
A ventitré anni sta sorprendendo in Italia dopo una carriera step by step: “Veniva dal Real Banjul e ha esordito nel calcio europeo al Pohronie, in Slovacchia”. 37 presenze, 7 gol e 9 assist, un gran debutto: “Gli hanno messo gli occhi addosso club importanti, incluso l’Anderlecht. Ma non abbiamo forzato e abbiamo scelto lo Zulte Waregem, dove a diciannove anni gli hanno dato continuità e fiducia”.
Un anno per adattarsi, il secondo per convincere: allo Zulte nella stagione 2022/23 chiude con otto gol e otto assist. Un campionato giocato in cinque ruoli diversi. Un jolly: “In campo sa tenere quasi ogni posizione, gli manca giusto il portiere”, scherza l’agente. “Ha giocato terzino, quinto di centrocampo, mezzala offensiva, esterno d’attacco e centravanti. Sa sia attaccare che difendere”. Non banale. “È stato nominato miglior giocatore dell’anno dello Zulte e ci hanno chiamato in molti”.
Proprio quell’estate, Fadera sarebbe già potuto arrivare in Serie A: “Abbiamo avuto contatti con Bologna. C’era anche il Burnley che spingeva e aveva fatto una bella offerta, ma alla fine abbiamo scelto il Genk“. Step by step, dicevamo. “È stata un’esperienza diversa per lui, ha giocato in posizione più arretrata e imparato tanto”. Un anno dopo è arrivato il Como, con tutta la sua magia: “Alla chiamata di Fabregas non abbiamo potuto dire no. Il progetto è perfetto per Alieu: vogliono che con la sua velocità e i suoi dribbling vinca le partite”.
L’inizio è stato promettente: “Mi aspettavo potesse fare bene, conosco le sue qualità tecniche e soprattutto umane. Lo staff lo apprezza e lui si sente a casa dal primo giorno. Gioca a calcio per l’amore dei tifosi. A Como sente tanto affetto e per questo continuerà a fare bene”.
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