Le parole dell’allenatore del Como al termine della partita contro la Fiorentina
Finisce col risultato di 1-2 la gara del Franchi tra Fiorentina e Como, valida per la quarta giornata di campionato.
Dopo il vantaggio di Mandragora al sesto minuto di gioco, gli ospiti sono riusciti a trovare la via del pareggio nel secondo tempo, col gol di Kempf al 65′, prima di ribaltarla nel recupero grazie al gol vittoria di Addai.
Per la squadra di Fabregas è la seconda vittoria nelle prime 4 di campionato, dopo quella dell’esordio contro la Laizo.
Al termine della partita, l’allenatore spagnolo ha parlato della prova dei suoi ai microfoni di Sky Sport.
Fabregas ha cominciato così: “La squadra mi è piaciuta dopo il 30′. Abbiamo iniziato male la partita, è normale un po’ di nervosismo a Firenze contro la Fiorentina, poi la squadra ha iniziata a giocare con serenità e dopo il 30′ abbiamo fatto una partita completa e importante“.
Per poi proseguire sul match winner Addai: “Merito della società e un po’ mio che credo in loro e li metto in campo. Questa è la nostra strada, crediamo in questo giocatore, la sua qualità deve fare la differenza e oggi ci ha fatto vincere. Poi si deve imparare, perché l’ultimo pallone della partita andava portato alla bandierina e invece ha cercato il terzo go. Ma questa è la voglia dei giovani che mi piace tanto“.
L’allenatore ha poi parlato della preparazione delle partite “Dipende un po’ dalla struttura dell’avversario. In alcune partite noi dominiamo di più, in altre abbiamo avversari che giocano in maniera molto diretta e abbiamo bisogno di stabilità. Credo tantissimo in tutti i miei giocatori, abbiamo un centrocampo importante e tutti possono giocare, quando abbiamo iniziato a giocare il nostro calcio si è visto un centrocampo forte e una squadra solida“.
Infine, ha concluso: “Abbiamo sempre un piano B, a volte anche un piano C. Io voglio sempre fare la partita, devono essere gli avversari che si preoccupano di noi e non viceversa. Abbiamo peso tanto sugli esterni per fare la differenza, anche se in Italia non ci sono gli spazi per saltare l’uomo in quella zona di calcio, mentre in Europa è un mondo diverso. Qua chi vince più duelli vince la partita, siamo stati su un buon livello ma dobbiamo continuare a creare la nostra forza. Costruire oggi per essere più forti domani“.
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