Fabio e Matheus Martinelli, i due simboli del Fluminense

Dal record mondiale di clean sheets alle oltre 250 presenze a soli 23 anni: chi sono due degli eroi che stanno trascinando il Fluminense al mondiale per club
In un mondiale, si sa, spesso si scoprono le storie di calciatori di cui prima si ignorava quasi l’esistenza. È proprio questo il caso di un portiere che oltreoceano è leggenda ma che in Europa è poco conosciuto.
La solidità difensiva del Fluminense – solo 2 gol subiti finora nel torneo – non è dovuta solamente all’esperienza di Thiago Silva, ma anche grazie alla reattività di un portiere di 44 anni che non dorme la notte e che è arrivato al Flu grazie alla “mano di Dio”: Fabio Deivson Lopes Maciel, per tutti Fabio.
A recuperare palloni e a proteggere la difesa di mister Renato Portaluppi ci pensa invece un ragazzo che, nonostante i soli 23 anni, è già al quinto posto all time come presenze in maglia Tricolor: Matheus Martinelli, che sta sempre più catturando l’attenzione anche dell’Europa.
Prossimo grande obiettivo? Entrare tra le prime quattro squadre al mondo, cercando si eliminare l’Al Hilal di Simone Inzaghi.
Portiere con più clean sheets al mondo… senza chiudere occhio
Un altro grande obiettivo Fabio lo ha raggiunto alla terza e decisiva giornata della fase a gironi contro i sudafricani del Mamelodi Sundowns; grazie a uno 0-0 passato anche dalle sue parate è diventato il portiere con più clean sheets al mondo superando un certo Gianluigi Buffon (507 contro le 506 dell’italiano, poi diventate 508 contro l’Inter). Oltre a questo prestigioso record ne detiene anche un altro in patria, quello di giocatore con più presenze del campionato brasiliano con 708 presenze. L’highlander verdeoro si è inizialmente fatto conoscere con la maglia del Vasco da Gama, ma è soprattutto al Cruzeiro che il classe 1980 scrive le pagine più importanti della sua storia. A Belo Horizonte ha collezionato 882 partite tra tutte le competizioni. Ha vinto due volte il campionato, altre due la Copa do Brasil e nel 2009 ha sfiorato la Copa Libertadores perdendola in casa contro l’Estudiantes di Juan Sebastian Veron. 17 anni nello stesso club (dal 2005 al 2022) senza che nessuno sia mai riuscito a sfilargli la maglia da titolare. Dopo la retrocessione del 2019 il club vive anni sportivamente ed economicamente difficilissimi, e nel 2022 viene messo alla porta considerati i 40 anni compiuti.
Ma poi è arrivata la chiamata di un Fluminense in ricostruzione e da grande religioso dichiarò ‘’Molti pensavano che fossi finito. Ero sicuro che la mia carriera non sarebbe finita. E sono sicuro che sia stata la mano di Dio a far sì che io arrivassi al Fluminense. Volevo avere l’opportunità di giocare e dimostrare di avere ancora le carte in regola’’. I risultati gli danno ragione, perché il 4 novembre 2023 il Flu ha conquistato la prima Libertadores della propria storia superando il Boca Juniors nella finale del Maracanã e poco dopo vince anche la Recopa sudamericana. Il segreto di questa longevità? Dormire pochissimo. In una intervista del 2024 a GEGlobo Fabio ha raccontato che dorme circa 3-4 ore per notte: “Ci sono giorni in cui vado a dormire alle 4 del mattino, mi alzo alle 7 per portare i miei figli a scuola e andare ad allenarmi. Ma ci sono altri in cui non dormo nemmeno”. Ha spiegato di soffrire della ‘sindrome del sonno corto’: riesce ad avere un sonno profondo e a riposare a sufficienza anche dormendo poco, come confermato da un test del sonno che ha effettuato quando era al Cruzeiro.
Il piccolo Xavi del Fluminense
Un ragazzo che invece la sua storia la sta scrivendo solo con il club di Rio de Janeiro è Matheus Martinelli, regista dal doppio passaporto (brasiliano e italiano) nato il 5 ottobre 2001 a Presidente Prudente, città in provincia di San Paolo. Arrivato nel settore giovanile nel 2019 ci mette poco ad arrivare in prima squadra. L’esordio arriva infatti il 30 novembre 2020 contro il Bragantino e da allora il piccolo Xavi – così è stato soprannominato dai tifosi – non si è più fermato. 11 gol e 16 assist in 261 partite, quinto giocatore all time per presenze. Qualità che già da qualche anno lo renderebbero adatto al calcio europeo e lo confermano l’interesse datato 2021 di Arsenal e United. Ma soprattutto per i brasiliani staccarsi da casa è letteralmente un problema di cuore, e starà a lui decidere se tentare il grande salto o se prendere l’esempio del suo compagno di squadra Fabio.
Anche lui protagonista nella magica notte contro gli xeneizes, è un regista abilissimo nel dare velocità alla manovra grazie alla sua ottima visione di gioco, unita alla tipica tecnica brasiliana. Allo stesso tempo è bravo anche nel dare grande copertura nella fase difensiva. Intensità, equilibrio sia interiore che calcistico, tecnica e praticità, tutti elementi che hanno plasmato molti componenti di una squadra che non vuole smettere di sognare anche grazie a due esempi come Fabio e Matheus.
A cura di Cristian Viscione