Maglia numero ’01’ in onore del suo idolo che ha finalmente emulato anche sotto porta.
Non la sua, ma quella avversaria.
Everson Felipe Marques Pires, per tutti semplicemente Everson, è il portiere del Ceara, club brasiliano che ieri ha battuto 2-1 il Corinthians proprio grazie al suo numero uno.
Un paio di parate fondamentali e poi (soprattutto) il gol, arrivato direttamente da calcio di punizione.
Una tiro dai 25 metri che è finito proprio sotto l’incrocio: “Ho aspettato tanto questo momento – ha dichiarato Everson all’intervallo – Mi sono concentrato ed è andata così.
Ho aspettato più di un minuto prima di poter calciare quella punizione. Grazie a Dio l’ho tirata perfetta e ci ha fatto passare in vantaggio”.
Un’attesa ripagata dalla gioia di questo gol, tanto bello quanto inatteso. Come il suo mito, Rogerio Ceni, indimenticabile portiere goleador che in carriera ha segnato 131 reti; brasiliano come lui, con quel numero ’01’ sulle spalle che ha voluto indossare per rendergli omaggio.
Everson oggi è entrato in quel club esclusivo di portieri col vizio del gol. Perché i numeri 1 (o ’01’) oltre che ad evitarli possono anche realizzarli. Belli così.
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