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Éver Banega tra un futuro all’Inter e quella clausola fissata a trenta presenze con il Siviglia: ecco lo scenario

Éver Banega all’Inter: rose nerazzurre già belle che fiorite. Matrimonio che s’ha da fare… a giungo. Anche se la voce che rimbalza dalla Spagna è insistente: “Il centrocampista argentino ha raggiunto quota trenta presenze ieri contro il Villarreal. Trentesimo gettone stagionale – con tanto di cartellino rosso – che gli vale un… ‘rinnovo automatico’ con il Siviglia”. E quindi? Sempre dalla Spagna: “Banega continuerà nel Siviglia un stagione in più a meno che l’Inter non raggiunga un accordo con il Siviglia o paghi la clausola di rescissione” scrive Mundo Deportivo e mezza stampa Nazionale.

Verità o solo voci? Il club nerazzurro è tutt’altro che preoccupato: ecco la posizione che filtra, chiara. Il ‘rinnovo automatico’ alla trentesima presenza stagionale esiste ma all’Inter risulta che Ever Banega possa liberarsi da questo impegno preso con il club spagnolo – e quindi lasciare Siviglia a zero con un contratto che resterebbe in scadenza 2016 – semplicemente pagando una penale – postilla contrattuale pensata e voluta dall’agente dell’argentino proprio quando le parti avevano stabilito questa clausola del ‘rinnovo automatico’ – al Siviglia di Castro e Monchi. Una volta pagata la penale (come avverrà) ecco che il fatidico rinnovo automatico sfumerebbe di conseguenza. E poi sarà Italia per Banega, destinazione Milano. Per un matrimonio già preparato con tanto di visite e firma del pre accordo fatte. Destinato a celebrarsi per la prossima stagione.

Gianluca Di Marzio

Ci ho messo più di trent'anni per tornare dove sono nato. Non conoscevo le strade, non sapevo a memoria le vie, ricordavo solo il nome della clinica -Villa Stabia- dove mia madre mi aveva dato alla luce. Più di trent'anni sì, non proprio un figlio modello per la mia città, Castellammare di Stabia, una trentina di chilometri da Napoli. Lì sono nato il 28 marzo del 1974, sono Ariete per gli amanti dei segni zodiacali, non chiedetemi l'ora e comunque non sono un fanatico degli ascendenti.

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