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Euro Under 21 – Un passato nella Fiorentina, zero gol e troppe promesse mai mantenute: Kenneth Zohore, l’eroe che spinge l’Italia in semifinale

In Italia lo ricordano (in pochi) dalle parti di Firenze, perché questo ragazzone nato da mamma danese e papà ivoriano è stato nelle giovanili viola tra il 2012 e il 2013. Il suo nome è Kenneth Zohore e all’attivo non avevan nessuna apparizione in prima squadra nonostante il milione sborsato dalla Fiorentina per averlo e le tante aspettative dovute anche al fatto di essere il cugino di Didier Drogba.

Eppure da questa sera se lo ricorderanno in tanti dalle nostre parti. Sì perché grazie alla sua doppietta con la maglia della nazionale danese contro la Repubblica Ceca, ha consentito all’Italia under 21 di accedere alla semifinale dell’Europeo. Lui che pur facendo l’attaccante, non ha mai avuto il vero e proprio vizio del gol. Eppure, alle volte i miracoli succedono, per davvero.

Nella testa di tutti i tifosi della Fiorentina era rimasta l’immagine di lui che si allenava nei colpi di testa con Nicola Caccia durante il primo ritiro estivo di Montella insieme al dato statistico delle sue presenze in Primavera al posto di Pietro Iemmello. Sì, lo stesso Iemmello che ha concluso la serie A a suon di gol. Oggi Zohore gioca nel Cardiff City in seconda divisone del calcio inglese e nelle gare di qualificazione all’Europeo Under 21 ha segnato 4 reti. Ma queste due – decisive – nella fase finale contro la Repubblica Ceca, lo consegnano definitivamente alla storia del calcio…italiano.

Bruno Majorano

Laureato in giurisprudenza ma più o meno giornalista sportivo. Perché al diritto penale preferisco quello di Djokovic. Perché alle sanzioni civili preferisco quelle del giudice sportivo. Perché basta che in campo ce ne siano 22 e tutto il resto viene dopo. Pubblicista dal 2010, professionista dal 2013 e “calcista" dal 1988. Se volete sapere qualcos'altro su di me seguite quello scrivo. Non sempre ho ragione, ma provo a raccontare la verità. Provo a farvi guardare il mondo del calcio dal un'altra prospettiva: con i miei occhi, nonostante i quasi 9 gradi di miopia, ma con un paio di lenti a contatto e all’occorrenza anche un paio di occhiali di sole. Ho sentito dire che “Scrivere è sempre meglio che lavorare…”, aggiungo che scegliere come hobby il proprio lavoro è la cosa più gratificante che si possa fare nella vita. Per gianlucadimarzio.com mi trovate un po' ovunque. Ah, un avviso ai naviganti: non prendetemi troppo sul serio!

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