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Euro Under 21 – Schick, prima la Juve, domani l’Italia: “Azzurri, non ci sottovalutate e il capocannoniere lo faccio io”

“PS”. Letto così sembrerebbe semplicemente un qualcosa arrivato dopo: “Post Scriptum”. Eppure Patrik Schick è uno che a questo Europeo Under 21 si presenta da primo. Primo nella classifica dei marcatori nelle gare di qualificazione: 10 gol in 9 partite. Una media da far invidia a chiunque, figuriamoci quando si parla di un ragazzo del 1996 che dopo la prima stagione in serie A e 13 reti realizzate con la maglia della Sampdoria ha rubato gli occhi a mezza Europa ed è costato più di 3’ milioni di euro alla Juventus per assicurarselo come l’Higuain di domani.

“La serie A mi ha aiutato moltissimo per migliorarmi”, ha raccontato Schick a gianlucadimarzio,com. “Quello che che si è concluso è stato il primo campionato “internazionale” della mia vita”. Il passato era stato tutto altrove, lontano. “In Repubblica Ceca avevo fatto bene, ma qui è una cosa diversa. Dopo le difficoltà iniziali, però mi sono integrato al meglio. Ho migliorato tutti gli aspetti tattici e ho imparato ad essere più veloce nel pensare a cosa fare. O pensi veloce o ti tolgono la palla”. E Patrik è uno che pensa velocissimo.

Lo hanno capito altrettanto velocemente i dirigenti della Juventus che hanno bruciato la concorrenza e l’hanno regalato ad Allegri per il prossimo anno, e l’hanno capito altrettanto bene in Repubblica Ceca, dal momento che hanno fatto carte false per averlo a disposizione per l’Europeo. “È un orgoglio per me indossare la maglia della nazionale. Chiunque vorrebbe potere giocare per il suo paese. Io ho avuto questa opportunità e voglio continuare a farlo nel migliore dei modi”. Anche perché in palio c’è il titolo Europeo. “La favorita non la so, ma so che lo vinciamo noi. Vogliamo arrivare fino in fondo e siamo sicuri di farcela”. Diretto e deciso.

L’esordio della Repubblica Ceca è stato negativo: una sconfitta per 2-0 contro la Germania. Il prossimo scoglio si chiama Italia. “Gli azzurri hanno tanti giocatori di valore, sono una squadra forte. Non sarà facile affrontarla. Benassi, Berardi, Bernardeschi: l’elenco è lungo. Ma se proprio devo dirne uno, da attaccante dico Rugani: è da due anni alla Juventus ed è solo un 1994, però è davvero bravo”. Avversario oggi e compagno domani con la maglia bianconera, sarà una sfida nella sfida tra Italia e Repubblica Ceca di oggi a Tychy (ore 18). E Patrik se la vuole giocare alla pari con gli azzurri. “All’Italia non togliere nessuno. Voglio giocarmela alla pari e vincere. Come ho detto, vogliamo arrivare fino in fondo, e per farlo bisogna vincere contro le squadre forti e importanti come l’Italia”.

Niente dubbi, invece, su chi sarà il capocannoniere del torneo. “Patrik Schick va bene?”. Scherza e si diverte, anche quando non si passa campo alla tavola. “ A Genova ho imparato a mangiare la focaccia, ma in Repubblica ceca mi piace la svíčková na smetaně. È difficile da scrivere, ma è molto buono: è un taglio di carne preparato insieme alle verdure, poi speziato e bollito in una crema spessa e gustosa”. Gusti chiari e precisi. Come quelli che aveva da bambino quando sognava un futuro da calciatore. “Avevo due idoli. Molto diversi, ma mi piacciono allo stesso modo: Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo”. Dici poco.

Ma il futuro di Schick è ancora tutto da scrivere. Un passo (o un gol) alla volta. A partire da stasera con Italia-Repubblica Ceca, quando avrà tutti i riflettori puntati addosso. Marchio addosso stampato bello grosso “NB” (Nota Bene)…altro che “PS”.

Bruno Majorano

Laureato in giurisprudenza ma più o meno giornalista sportivo. Perché al diritto penale preferisco quello di Djokovic. Perché alle sanzioni civili preferisco quelle del giudice sportivo. Perché basta che in campo ce ne siano 22 e tutto il resto viene dopo. Pubblicista dal 2010, professionista dal 2013 e “calcista" dal 1988. Se volete sapere qualcos'altro su di me seguite quello scrivo. Non sempre ho ragione, ma provo a raccontare la verità. Provo a farvi guardare il mondo del calcio dal un'altra prospettiva: con i miei occhi, nonostante i quasi 9 gradi di miopia, ma con un paio di lenti a contatto e all’occorrenza anche un paio di occhiali di sole. Ho sentito dire che “Scrivere è sempre meglio che lavorare…”, aggiungo che scegliere come hobby il proprio lavoro è la cosa più gratificante che si possa fare nella vita. Per gianlucadimarzio.com mi trovate un po' ovunque. Ah, un avviso ai naviganti: non prendetemi troppo sul serio!

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