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Xhaka, Ndoye e non solo: la Svizzera a Euro 2024 per confermarsi

‘Ripartire da dove eravamo rimasti’. È questo il messaggio che la Svizzera di Murat Yakın lancia a Euro 2024. Granit Xhaka e compagni, dopo aver salutato Euro 2020 ai quarti di finale (miglior piazzamento della loro storia), sono pronti a ripetersi. E perché no, a migliorarsi. 
Dopo aver superato il girone A al secondo posto con 5 punti – dietro alla capolista Germania con 7 – la nazionale elvetica è pronta a ritrovare l’Italia sul suo cammino: sabato 29 giugno, a Berlino, si gioca contro gli azzurri di Luciano Spalletti.

I protagonisti, da Sommer a Okafor: quanta Serie A

Sommer, il Bologna e quell’Italia-Svizzera costato un Mondiale agli azzurri. Sarà perché condividono quasi 800 km di frontiera. O magari per le relazioni bilaterali che tengono unite le due nazioni. Fatto sta che Svizzera e Italia hanno parecchio da condividere. A partire da chi, a Euro2024, indosserà la maglia degli elvetici. Su tutti Yann Sommer, portiere 35enne di proprietà dell’Inter. Con lui ci sarà il difensore del Torino Ricardo Rodriguez, e il ‘milanista’ Noah Okafor, mai impiegato nella fase a gironi. 
Non solo Lombardia e Piemonte. Yakin potrà contare anche su tre ‘bolognesi’: da Remo Freuler a Michel Aebischer, passando per il 23enne Dan Ndoye. Ben sei, dunque, gli ‘italiani’ in cerca di un ruolo da protagonista a Euro2024. 
Bella l’Italia. Ma il resto della rosa? 

Con i suoi 188 cm di altezza, in difesa c’è Manuel Akanji: oltre 20 presenze in Premier League, quest’anno, con la maglia del Manchester City. A centrocampo, invece, ecco l’ex Juventus Denis Zakaria e il già citato Granit Xhaka. Il capitano – simbolo del Bayern Leverkusen – è anche il recordman di presenze con 128 partite giocate. 
Da tenere d’occhio Breel Embolo, talentuoso attaccante del Monaco. Ma anche l’esperienza di Fabian Schär, il carisma di Xherdan Shaqiri e la tecnica di Ruben Vargas. Tutte componenti che, se inserite nel giusto meccanismo, possono regalare parecchie sorprese.  

L’Italia, il Mondiale ed Euro 2024: ecco Yakin

A orchestrare questo insieme di talenti c’è Murat Yakın. È possibile che lo ricordiate con la maglia del Basilea. In caso contrario, ecco un breve riepilogo: dopo una carriera passata sui campi di calcio (chiusa nel 2006 con le oltre 100 presenze con la maglia rossoblu), si dedica ad allenare tra Russia e Svizzera. Fino al 2021. Quando assume l’incarico della panchina degli elvetici.
E se ve lo state chiedendo. Sì, il 5 settembre e il 12 novembre del 2021, sulla panchina della Svizzera c’era proprio Yakin. In quelle due occasioni, Sommer e compagni fermarono l’Italia, si qualificarono ai Mondiali in Qatar regalando una gioia al proprio paese. Che adesso, come tre anni fa, continua a credere nei propri eroi.

Probabile formazione.
(3-4-2-1) Sommer; Schär, Rodriguez, Akanji; Widmer, Xhaka, Freuler, Aebischer; Shaqiri, Ndoye; Vargas. 

Davide Balestra

Nato nel 2000 a San Benedetto del Tronto. Di sangue metà pugliese e metà marchigiano ma con inflessione dialettale praticamente neutra. Figlio della Generazione Z, la stessa che ha partorito calciatori del calibro di Haaland, Vinícius Júnior o Tonali. Al tentativo di replicare le loro giocate sul campo di calcetto ho preferito il portatile o il microfono, quest’ultimo, da un po’ fedele compagno di viaggio. Poca retorica: le emozioni che trasmette un campo di calcio non sono quantificabili. E a me piace raccontarle, che sia attraverso una tastiera o una telecamera puntata in volto. Ansie, timori e paure fanno parte del percorso. Cerco di superarle con umiltà, virtù che, con il tempo, sto rendendo un mio mantra.

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