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Euro 2024, come gioca la Scozia di Steve Clarke: rosa e punti di forza

Nella storia della sua nazionale di calcio la Scozia si è qualificata soltanto tre volte a un Europeo ma non ha mai superato la fase a girone. In vista di Euro 2024, però, le cose potrebbero cambiare. La squadra allenata dal ct Steve Clarke, infatti, è passata per seconda nella fase di qualificazione, superando una squadra di alto livello come la Norvegia e dando del filo da torcere alla Spagna. Il girone con Germania, Svizzera e Ungheria non sarà semplice ma gli scozzesi potrebbero davvero sorprendere.

 

 

Da Robertson a Ferguson: la squadra

Niente Mbappe o Musiala: la Scozia non ha una vera e propria stella e forse questa è la sua più grande forza. Il 3-4-2-1 di Steve Clarke si base tutto su gioco di squadra e solidità difensiva, undici uomini che combattono insieme per una nazione intera. 

 

 

Il giocatore più famoso è probabilmente Robertson, terzino sinistro del Liverpool e capitano della Scozia. Insieme a lui un centrocampo ricco di giocatori di talento, da McTominay del Manchester United fino a McGinn dell’Aston Villa. Da non dimenticare i due “italiani”, la rivelazione del Bologna Lewis Ferguson e il difensore del Sassuolo Doig. 

L’allenatore: Steve Clarke

Prima di diventare allenatore Steve Clarke è stato calciatore e in particolare difensore, un dettaglio che si rivelerà fondamentale nella sua carriera da allenatore. Più di 300 partite con la maglia del Chelsea che lo hanno abituato a lottare ai massimi livelli. Poi il passaggio in panchina, con tante esperienza da vice allenatore tra cui spicca quella nel 2011 come vice di una leggenda scozzese come Kenny Dalglish al Liverpool.

La vera svolta è arrivata quando è diventato ct della Scozia. Da quando è in panchina gli scozzesi si sono sempre qualificata all’Europeo, quasi un record per una squadra abituata a non finire spesso sotto ai riflettori. 

 

 

Nella sua idea di gioco il palleggio e il tiki-taka non sono la chiave. Clarke è stato difensore e la sua Scozia gioca infatti un calcio all’antica, a tratti sporco, fatto di solidità e ripartenze ma che riesce a sfruttare al meglio le caratteritiche dei suoi interpreti. In rosa mancano attaccanti dotati di grande dribbling o in grado di svoltare da soli la partita. Non a caso nel girone di qualificazione il miglior marcatore è stato McTominay con ben 7 gol.

Jacopo Pigliacampo

Classe 2000, aspirante giornalista sportivo con la passione per le statistiche e il fantacalcio. Da piccolo ho sempre preferito i libri al calcio: correre dietro a un pallone era troppo faticoso, meglio leggere e scrivere. La vita, però, a volte fa giri strani. Ora passo le mie giornate proprio dietro al calcio. Giocato? No, sempre meglio scritto.

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