Allenatore in Grecia, responsabile tecnico delle Juventus Academy in Russia e Georgia, vice di Paolo Tramezzani all’Al-Faisaly in Arabia Saudita e adesso responsabile dell’area analisi e dello staff tecnico del Livingston FC, in Scozia. Eugenio Sena, possessore del patentino UEFA A, il calcio lo conosce e lo ha vissuto in varie sfumature, lungo tutto il mondo. Nella sua attuale esperienza in Scottish Premiership ha avuto occasione di affrontare il Celtic di Rodgers e, in occasione della partita contro la Lazio in Champions League, ai microfoni di gianlucadimarzio.com ha descritto le caratteristiche dei biancoverdi.
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“Il Celtic è una squadra che offre un calcio propositivo, molto offensivo“. I ragazzi di Rodgers, tornato a Glasgow dopo la retrocessione con il Leicester dello scorso anno, sono attualmente al comando del campionato scozzese, mentre in Champions League si trovano ultimi nel girone: “La loro mentalità è quella di dominare la partita, sottomettendo l’avversario in ogni fase di gioco. Quando giocano in Scozia, le avversarie si abbassano, tentando di contenerli, in Europa invece è diverso”. Quello del Celtic, infatti, è un gioco non propriamente scozzese, anzi, decisamente atipico, con un possesso palla e un gioco rasoterra che stona rispetto alla tradizione molto fisica, la cui matrice sono i duelli, dove si è soliti vedere trasformata ogni rimessa laterale in cross, con i centrali chiamati a salire del calcio di Scozia.
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“L’impostazione del Celtic parte spesso da dietro, lo sviluppo che si basa molto sulla copertura del campo, ottimale degli half space, sul pressing alto e su una forte riaggressione a palla persa”. Un gioco “elettrico”, che comporta però dei punti a sfavore: “Non sono una squadra molto fisica, spesso si trovano in difficoltà nelle palle inattive, nei duelli aerei – e infatti proprio grazie a questi la Lazio ha ottenuto il successo nella gara di andata – e il fatto che vadano ad attaccare con molti uomini, comporta degli spazi lasciati liberi per possibili ripartenze”.
Della rosa del Celtic, Sena evidenzia tre giocatori da tenere d’occhio: “Il primo è l’attaccante, Furuhashi (già in gol nella gara d’andata, ndr). Molto tecnico, nonostante una statura non elevata ma si inserisce nei tempi giusti, molto fastidioso per gli avversari, può segnare anche di testa. Abile con il destro e il sinistro, è come se il giapponese fosse “Il Lautaro di Scozia”“. Quindi, spazio ai centrocampisti: “McGregor, il playmaker mancino. E’ l’uomo chiave del centrocampo, grazie a lui il Celtic supera la pressione avversaria, l’uomo chiamato a fare i passaggi chiave. Vicino a lui gioca O’Riley, mezz’ala pericolosa, mancino anche lui, gioca a destra perchè a Rodgers piace giocare con i centrocampisti a piede invertito”.
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