La nazionale dell'Estonia (IMAGO)
Nel cammino tra gli Azzurri di Gattuso e il prossimo Mondiale del 2026 c’è anche l’Estonia: ecco quali sono le armi segrete della nazionale allenata da Jürgen Henn
Dopo la brutta sconfitta in Norvegia e la vittoria poco convincente contro la Moldavia, il percorso dell’Italia verso il Mondiale 2026 riparte da Bergamo, dove gli Azzurri affrontano l’Estonia.
Esordio ufficiale come Commissario Tecnico per Gennaro Gattuso, che nella conferenza della vigilia ha ovviamente fatto capire di dover rispettare gli avversari di questa sera.
Le “Sinisärgid” (“Le maglie blu” in estone) allenate da Jürgen Henn non hanno mai raggiunto la qualificazione a una Coppa del Mondo e né tanto meno a un campionato europeo. Negli ultimi anni però la nazionale si è rinforzata notevolmente, accogliendo tra le sue file giocatori in grado di alzare in maniera considerevole il livello generale della squadra. Molti, infatti, calcano i campi d’Europa dei migliori campionati. Altri, invece, sono noti per essere delle vere e proprie insidie per le difese avversarie.
Da una (quasi) Scarpa d’Oro a una vagonata di ex Sampdoria, passando anche e soprattutto per un giovane cristallo posizionato su un ottimo trampolino di lancio: ecco perché la nazionale allenata da Henn può rivelarsi una vera e propria insidia per gli Azzurri di Gattuso.
Nel 4-2-3-1 solitamente schierato da Henn, il riferimento offensivo dell’Estonia ha un nome e un cognome ben preciso: Alex Tamm. L’attaccante classe 2001 è tra i migliori marcatori che la nazionale possa vantare nella sua rosa: nella passata stagione, il calciatore è arrivato 27esimo nella classifica per la Scarpa d’Oro grazie alle 34 reti siglate in tutte le competizioni. Risultato ottenuto dopo essere stato per un bel periodo secondo solo a un certo Robert Lewandowski.
Altri elementi di spicco delle “Sinisärgid” sono sicuramente Karl Hein (2002) e Maksim Paskotši (2003), rispettivamente portiere e difensore centrale. Il primo – di proprietà dell’Arsenal e grande sostenitore di Manuel Neuer– si è da poco trasferito nel Werder Brema dopo una stagione al Valladolid, nella massima serie spagnola. Maksim, invece, dopo un’ottima stagione in Svizzera si è trasferito al Gent, in Belgio. Solidità, impostazione e leadership: quello del classe 2003 è sicuramente un identikit da tenere d’occhio.
A 16 anni e 301 giorni è stato il calciatore più giovane a esordire con l’Estonia, oltre che il più giovane debuttante della storia della UEFA Nations League. Patrik Kristal, punta di diamante (o forse di cristallo) classe 2007, è la vera arma in più a disposizione di Henn. Sulle orme di papà Marko (che 20 anni prima di lui era stato il più giovane esordiente con “Le maglie blu”), il piccolo-grande Patrik si attesta a diventare uno dei talenti più interessanti dell’Estonia del futuro.
“Ha un’enorme saggezza calcistica”, dichiarava Marko al passaggio del figlio alle giovanili del Colonia. “Sarà difficile mettere uno zaino sulle spalle del ragazzo e guardare in una sfera di cristallo adesso come potrebbe andare”. Il futuro, però, gli sorride promettente. “Preferisco sognare in grande piuttosto che non sognare affatto: diventerò il giocatore più forte che l’Estonia abbia mai avuto”.
Ma cosa c’entra la Samp con la nazionale dell’Estonia? Nulla, penserebbero molti, ma in pochi sanno che diversi nomi che giocano ora nella nazionale estone hanno vestito per un piccolo periodo i colori blucerchiati. Tra i più veterani c’è sicuramente Joonas Tamm, colonna portante (con i suoi quasi 2 metri di altezza) della difesa allenata da Henn, che ha vestito la maglia blucerchiata nella stagione 2009/2010.
Un altro nome è invece quello di Markus Soomets (classe 2000), nelle giovanili della Samp tra il 2018 e il 2019. Lui stesso ha rimarcato più volte la precocità del suo arrivo in Italia, dicendo che il salto tra i blucerchiati “è stato piuttosto prematuro”. Negli anni però, Markus ha sviluppato ottime capacità di impostazione e ha trovato finalmente il suo equilibrio. Rivelandosi, ora, il perno del centrocampo della nazionale di Henn.
Ultimo ma non meno importante, Henri Anier. Attaccante 34enne, anche lui è stato in Samp negli stessi anni di Joonas Tamm. La fisicità è sempre stato uno dei suoi pregiati punti di forza, abbinata a un tiro aggiustato direttamente da… Antonio Cassano: “Mi sono allenato con lui e con Pazzini. È stato bellissimo. Cassano non parlava molto inglese, ma il primo giorno che mi sono allenato con lui ci siamo messi in coppia come attaccanti. È venuto da me dopo l’allenamento, mi ha preso in braccio e mi ha detto: ‘Henri, bravo’. Mi ha chiesto se capivo l’italiano e io ho detto di comprenderlo poco. Lui ha detto: ‘Non capisci proprio niente, però bravo!’. È stata un’esperienza davvero bella”. E chissà che non sia proprio questo marchio blucerchiato a giocare un brutto scherzo a Gattuso e alla sua Italia…
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