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Genoa Esports, la player Elena Coriale: “Ho sempre combattuto contro gli stereotipi”

Da qualche settimana, a competere per i colori del Genoa su FIFA 21, c’è la giovane e talentuosa Elena “Hevnokat” Coriale. Classe 1994, di Sanremo: è la campionessa in carica della LND eFemminile e sbarca a Genova sponda rossoblù, per consacrarsi ad alti livelli e promuovere la crescita del movimento femminile anche negli Esports. 

 

 

Grazie all’intuizione e al lavoro dell’agenzia di management Pro2Be Esports, Elena Coriale ottiene un controller al Genoa dopo aver vinto il primo campionato eFemminile con la Sicula Leonzio. Un successo che arriva da lontano. Appassionata di FIFA fin da piccola, la sua competitività e quel suo essere pignola, l’hanno portata ai risultati attuali. Se poi ci aggiungiamo un nickname che prende spunto da Skyrim e Halo e che rappresentano a pieno la combattività di Elena, possiamo solo immaginare un futuro di grandi successi.  

Preparazione e impegno sono alla base dell’approccio agonistico della nuova talentuosa player del Grifone. Ha iniziato la sua carriera tramite la modalità di FIFA Ultimate Team per poi spostarsi invece su Pro Club. Un particolare che la contraddistingue nelle sue partite è la presenza costante nella rosa dell’attaccante algerino del City Riyad Mahrez: un abile crossatore capace di impostare gioco sulla fascia ma anche di finalizzare da fuori area e sottoporta. 

“Pronta a dimostrare il mio valore”

 

 

Fiera di rappresentare la maglia del Genoa, con i colori rossoblù Elena Coriale è pronta a diventare un punto di riferimento negli Esports. Soprattutto per tutte quelle ragazze che hanno timore a farsi avanti in un ambiente che le vede ancora in grande minoranza. “Ho sempre combattuto contro gli stereotipi cercando di dimostrare il mio valore e spero di poter continuare ad avere la possibilità di poter provare a cambiare le cose in meglio” dice la player a Gianlucadimarzio.com.  

“Purtroppo ci sono ancora muri da abbattere”

 

 

Alla domanda sul panorama Esports italiano risponde: “Purtroppo ci sono ancora tanti muri da abbattere e tanti stereotipi da annientare. Forse delle volte è anche una conseguenza di chi vuole mettersi in mostra sfruttando esclusivamente la propria immagine senza mostrare delle competenze ed un talento competitivo”. Nell’attuale panorama esportivo “molte ragazze possono sentirsi in difetto ed in soggezione – dice – Si stanno comunque facendo numerosi passi avanti, molte società puntano ad essere rappresentate da ragazze, vengono organizzati tornei esports dedicati e si sta cercando di sensibilizzare il pubblico per arrivare ad un qualcosa che, spero nel breve futuro, possa rappresentare la normalità”. 

Di Matteo Mattei 

Redazione

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