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Esordio in Nazionale ma… “niente di che”. Occhi di ghiaccio e talento del futuro: Romagnoli, buonissima la prima

Esordisci in Nazionale (da titolare!) a soli ventuno anni contro la Spagna e… “emozionato? un po’ all’inizio ma niente di che”.  Alessio si presenta in zona mista con una faccia talmente rilassata da sembrare di bronzo, nei suoi occhi la consapevolezza di aver fatto bene. Questa sera difensore centrale nella difesa a tre ma generalmente centrale a due, nel Milan. Garcia lo piazzava anche terzino alla Roma, quando capitava. Ossia sempre. Ma Romagnoli può giocare ovunque!? “Se Romagnoli si applica, può fare tutto” ha commentato lui stesso, nel post. Sicuro e sincero. Ma con una testa che ragiona da grande.

Vi facciamo un esempio, il più recente di tutti. Buffon sbaglia (grossolanamente) nel gol di Vitolo eppure Alessio dichiara: “È uno sbaglio di tutti. Anche noi difensori ci siamo fatti sorprendere”. Non si tira indietro, il ragazzino. Mentalità giusta. Uno che dà (e indossa) i numeri non certo a caso. Alla Roma il 46, in onore del suo idolo Valentino Rossi. Poi ecco il 13 di… Nesta. Troppo grande l’ammirazione di Alessio nei suoi confronti. E pensate che sia Mihajlovic che Di Biagio (due grandi estimatori del difensore) lo considerano più tecnico del Sandro Nazionale, per farvi capire i punti di vista. Quando il Milan sborsò 25 milioni ci fu più di un mugugno. “Ah, pagato troppo”. Ma il ragazzo non si è fatto schiacciare dal peso del denaro e ha saputo dimostrare il suo valore, crescendo di partita in partita. “Troppo, forse no”.

Tra i grandi amori della sua vita… il labrador Carlotta! Figlia d’arte eh: nata dalla cucciolata del cagnolino di un certo Totti. A proposito del capitano. L’esordio in A di Alessio è arrivato nel dicembre 2012 al posto di… Totti. Ancora. Il primo gol del difensore in A è arrivato contro il Genoa, nel marzo 2013. Su angolo di… Totti! A ridaje. Sapevate che Romagnoli da giovane indossava la… 10? Di Totti no, però un pochino ci assomigliava, soprattutto per quanto riguardava la tecnica individuale. Elevata anche oggi. Ventura – dopo aver lanciato Bonucci&Ranocchia al Bari – si è fidato di lui, senza timore. E Romagnoli non si è tirato indietro, tra i migliori in campo nonostante avesse Vitolo, Iniesta, Diego Costa e compagnia, contro. E l’Italia sorride, soprattutto per il suo futuro. Perché questo ragazzino qui – dagli occhi di ghiaccio e apparentemente senza sentimenti – ha appena ventun anni ma un talento da veterano.

Matteo Moretto

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