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“Lo do a settembre”: i calciatori e l’Università

Settembre è il mese più duro di tutti, se non fosse per la ripresa dei campionati. Le ferie finiscono, si riprende a lavorare e ad andare a scuola. Per gli studenti universitari, forse, è il momento peggiore dell’anno a causa la sessione di esami autunnale. Dopo un’estate di continui rimandi e procrastinazioni non si può più dire “lo do a settembre” ma serve fare i conti con la realtà. I calciatori entrano nel vivo della stagione ma alcuni di loro hanno provato l’ebrezza di presentarsi a un appello in Università durante questo periodo.

Tanti giocatori (più di quelli che pensi) hanno affrontato un percorso di studi in ateneo per poi laurersi. È il caso di Robert Lewandowski, dottore in Educazione Fisica. Un traguardo raggiunto dall’attaccante polacco nel 2017 con una tesi sulla propria carriera.  

 

Giorgio Chiellini, invece, vanta una laurea specialistica in Business Administration presso la Scuola di Management ed Economia dell’Università degli studi di Torino. L’ex difensore della Juventus, oggi al Los Angeles FC, ha conseguito il titolo con un percorso da 110 e lode.

 

 

In Serie A, invece, sono diversi i calciatori laureati: Mattia Caldara in Economia e management, Tommaso Pobega, Alessandro Buongiorno e Lorenzo De Silvestri in Economia aziendale, Matteo Pessina in Economia e Commercio e Leonardo Spinazzola in Relazioni internazionali

 

Il più famoso resta probabilmenter Socrates: il centrocampista brasiliano passato anche dalla Fiorentina veniva soprannominato Dottore proprio perché in possesso di una laurea in Medicina. Non contento, si laureò anche in Filosofia, tanto per essere coerente con il suo nome.

Insomma, torna il calcio che tanto amiamo ma anche gli impegni della vita di tutti i giorni, stavolta “senza via di scampo”.

Andrea Molinari

Nato a Verona nel 1998, il mio primo ricordo vivido legato al calcio è Shevchenko che sbaglia un rigore contro il Bayern Monaco. Grazie a lui (e anche a Kakà) da piccolo mi sono innamorato del pallone. Ma lui non lo sa. Sì, perchè ho giocato anche, purtroppo senza risultati. Nato attaccante, sono finito a fare il terzino: di solito succede a quelli con i piedi quadrati. Oggi provo a dimostrare questo amore scrivendo.

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