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Entra e segna, è la regola di Schick: in Europa nessuno come lui

Entra e segna, eccola la regola di Schick. Gioiellino di casa Sampdoria sempre più protagonista in campo, e pronto a diventarlo presto nel prossimo mercato. Assist di Fernandes, controllo perfetto e palla alle spalle di Bizzarri: tris Samp, il Doria torna a vincere e a sorridere, nel segno (ancora una volta) della stellina ceca cercata in estate dalla Roma e finita partita dopo partita nel mirino dell’Inter. “Ma il mio lavoro non è quello di pensare al mercato, ma di restare concentrato e fare il massimo quando entro in campo”. Detto fatto, la cosa al ragazzo dal giorno del suo arrivo in Italia sta riuscendo sempre meglio. Numeri alla mano per credere: sette i gol in campionato per l’ex Sparta Praga, due i centri in Coppa Italia. Numeri da grande per un giovanissimo sempre più grande, protagonista e… decisivo. E quanto. Tanto, tantissimo quando entra a gara in corso: “Perché non lo metto titolare? – la domanda in loop da inizio stagione a Marco Giampaolo ad ogni conferenza – perché dalla panchina lo vedo più decisivo” la risposta dell’allenatore. Chi aveva ragione? Beh, a giudicare dai numeri del talentino classe ’96 restano pochi, pochissimi dubbi.

Quello di oggi a fissare sul 3-1 il risultato finale è il sesto gol da subentrato per Patrik Schick, ennesimo lampo del ragazzino partito da Praga alla conquista di Genova e della Serie A. Il tempo di ambientarsi a Bogliasco e imparare qualche parola in italiano, – ma preferisce parlare ancora in inglese – e l’attaccante che si ispira a Ibrahimovic e Ronaldo e ricorda Van Basten ha iniziato a timbrare il cartellino con una regolarità da primo della classe. Media di un gol ogni circa 100′ per il ventunenne di Praga, sempre più importante per Marco Giampaolo che non ha mancato di coccolarselo. “Ancora perché non lo metto mai dall’inizio? Perché se no poi si alza il valore e me lo vendono – ha scherzato ancora in queste settimane l’allenatore – e io voglio averlo anche il prossimo anno, quindi mi sa che non giocherà più”. Difficile, difficilissimo. Perché con Schick in campo la Sampdoria cambia marcia, vince e diverte. Le sirene (nerazzurre) di mercato hanno da tempo cominciato a suonare, la Sampdoria per non sbagliare intanto ha blindato il suo gioiellino con una clausola da venticinque milioni di euro.

Nel mentre, lui, il ragazzino che gol dopo gol sta ripercorrendo le orme di un altro giovane blucerchiato arrivato promessa e subito esploso (quel Mauro Icardi a segno dieci volte in trentuno partire al primo anno di Serie A con il Doria), mette piede in campo e mette la sua firma. Nove centri (tra campionato e coppa) lo score di Patrik, sei quelli messi a segno partendo dalla panchina. Nessuno come lui nei cinque maggiori campionati europei, – “e non succede spesso, è il controllo ad aver fatto la differenza” ancora Giampaolo – nessuno ha fatto meglio: entra e segna, è (sempre più) la regola di Schick. Futuro oggetto del desiderio di mercato di molti, ma questa è un’altra storia. Il presente si chiama Sampdoria, che ora si gode il suo gioiellino senza escludere l’idea di farlo anche il prossimo anno. Lui intanto entra, e segna… perché ormai è diventata una regola.

Marco Bovicelli

Nato a Genova il 26 novembre del 1979, mi laureo nell'Università della mia città in Scienze della Formazione. Inizio a raccontare di pallone nel 2012 nella trasmissione "Goal Sera", sull'emittente ligure Telenord (anche se leggende metropolitane mi vogliono, microfono in mano davanti alla tv, a fare telecronache già all'età di cinque anni). Ho collaborato in qualità di redattore con fantagazzetta.it e ilpubblicista.it (testata online e cartacea con la quale lavoro tuttora). Giornalista pubblicista dal 2014, metto parole ed emozioni su Gianlucadimarzio.com dal novembre del 2013, per il quale ho iniziato seguendo quotidianamente la Sampdoria oltre a Genoa, Savona ed Entella. Sempre in viaggio, nella mia borsa non possono mancare penna, tablet e un buon libro.

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