Un rosso, tante proteste, una squalifica lunga. Tutto è nato così, dall’espulsione rimediata da Simone Palermo, centrocampista dell’Entella, contro la Salernitana. Il verdetto è stato poi pesante: 5 giornate. La società di Chiavari ha prontamente deciso di presentare il ricorso; i tifosi invece sgranano gli occhi, increduli. “Tra l’altro non c’era nemmeno la gomitata, che ingiustizia!”, esclamano in segno di protesta. Ecco che arriva l’illuminazione, un modo per “farsi sentire”: “Perché non lanciare un hashtag?”. Detto, fatto: #Palermoinnocente diventa tendenza, anche grazie e soprattutto alla pagina Facebook ‘Serie B ignorante’. Facebook, Twitter, i quotidiani, i siti web… Chi più ne ha più ne metta: quando si dice “il potere di Internet”. Tanti sostenitori da Chiavari a Roma, città natale del giocatore, passando dal mondo dello spettacolo grazie all’attore Vittorio Emanuele Propizio, fino… Alla Nigeria! Sì, perché ad appoggiare la causa, ci hanno pensato anche alcuni operai direttamente dall’Africa. Volto e foglio di rito in primo piano con l’hashtag #Palermoinnocente e via di tendenza. Addirittura, dagli stessi tifosi, è stata creata una maglietta rappresentante il volto del giocatore e l’hashtag, sempre per appoggiare la causa che sta loro tanto a cuore. Il popolo di Internet ha scagionato Palermo, i tifosi neanche a dirlo.
di Alberto Trovamala
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