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Empoli, Maccarone: “Andrò avanti finché avrò voglia di allenarmi e divertirmi”

A settembre saranno trentasette primavere, ma lui sarà lo stesso ai nastri di partenza del nuovo campionato. “Big Mac” non ha ancora voglia di “appendere le scarpette al chiodo” e, al contrario di Toni e Di Natale, continuerà a gonfiare le reti degli stadi di serie A: “Andrò avanti finché avrò voglia di allenarmi e divertirmi” – dichiara Maccarone nel corso di un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport –  “Di sicuro non mi farò compatire, non sarò un peso. L’importante è capire quando smettere. Sono almeno 3 anni che sento dire che è arrivato il momento, che sono vecchio, che non posso farcela. Ma io continuo come prima. Forse è l’aria di Empoli che fa bene agli attaccanti: qui ti aiutano a crescere. Penso a Montella, Rocchi, Di Natale, Caccia…Sto attento a cosa mangio, ma senza esagerare. Non sono un talebano”. In casa Empoli ci saranno grossi cambiamenti la prossima stagione: “L’anno scorso avevamo cambiato molto e ci avete messo tra le squadre che rischiavano la retrocessione. Sono sicuro che finirà così anche stavolta con il nuovo allenatore e lo stesso progetto tattico”.

Il bomber italiano, vista la classifica dei cannonieri di quest’anno, sembra in estinzione: “Non saprei, forse si tratta di una coincidenza, di cicli che si alternano. Quando io sono arrivato in Nazionale, c’era abbondanza di attaccanti: Vieri, Inzaghi, Montella… Era il 2002 in amichevole contro l’Inghilterra, poi mi sono infortunato e ho perso il treno. Inghilterra scelta sbagliata? Forse. Quando giocavo nel Middlesbrough il calcio inglese non aveva la visibilità di oggi. Si poteva considerare ancora un’esperienza piena di incognite. McClaren egli ultimi mesi al Boro mi ha messo fuori squadra senza motivo. L’avevo presa malissimo ma ero giovane, volevo giocare a tutti i costi. Lo definii la persona più falsa e ipocrita incontrata nel mondo del calcio. Dopo di lui ne ho trovato un altro, ma non dirò mai chi è”.

Qualche curiosità: “Vialli è stato il mio modello di gioventù, da quando l’ho conosciuto dopo un Chelsea-­Middlesbrough. Big Mac è un soprannome che è diventato un tatuaggio. Non si stacca più. Chi mi assomiglia? Belotti, che ha caratteristiche molto simile alle mie: grande corsa e tecnica. E mi piace molto Zaza, peccato che alla Juve abbia trovato poco spazio”.

Redazione

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