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Empoli, Corsi: “Fondamentale l’istituzione di un commissario dedicato agli stadi”

Rebecca Corsi, Vice Presidente e Amministratore Delegato dell’Empoli si è espressa in merito alle dichiarazioni del ministro dello sport Andrea Abodi in merito alla possibilità di istituire un commissario dedicato agli stadi. Il ministro ha parlato a margine della presentazione dei campionati maschile e femminile di pallanuoto di Serie A1 al Foro Italico, a Roma.

 

Le parole di Rebecca Corsi

Rebecca Corsi è intervenuta in merito alle dichiarazioni del ministro Abodi con un comunicato ufficiale: “Il tema delle infrastrutture e degli stadi nel nostro Paese è da tempo dibattuto ed è fondamentale per la crescita e lo sviluppo. Ribadisco e sostengo con forza le parole del Ministro Andrea Abodi, ritenendo fondamentale l’istituzione di un commissario dedicato agli stadi. Una figura che permetta di snellire la burocrazia, di velocizzare dove possibile le pratiche e, citando proprio Abodi, uniformare il procedimento e mettere tutti i Club nella stessa condizione. Una persona che coniughi gli interessi calcistici con quelli del territorio, con la parte economica e con quella burocratica amministrativa al fine di permettere alle società di avviare percorsi più rapidi e poter procedere al rifacimento degli attuali stadi o alla costruzione di nuovi, anche in virtù della candidatura dell’Italia a Euro2032. È ormai chiaro come un impianto moderno e all’avanguardia aumenti il valore di uno spettacolo vissuto dai tifosi presenti allo stadio ma anche da tutti coloro che seguono la competizione da ogni parte del mondo. Parlo come Vice Presidente e Amministratore Delegato dell’Empoli ma anche come consigliere di Lega: stiamo lavorando per offrire un prodotto sempre migliore, al passo con i tempi e con le richieste attuali, consapevoli che un salto di qualità possa arrivare anche grazie al rinnovamento e al restyling delle attuali strutture”.

 

Le parole di Abodi

Le parole di Andrea Abodi: “Ragioneremo sulla possibilità di un commissario stadi per gli Europei di calcio 2032, non per sovrapporci agli interessi territoriali ma per uniformare il procedimento e mettere tutti nella stessa condizione. Abbiamo bisogno di uno sviluppo simmetrico. Oggi il modello prevede che non ci sia uniformità, al di là del fatto che abbiamo visto svilupparsi pochi progetti negli ultimi anni e anche quando c’è accordo la parte burocratica amministrativa dura tanti anni. Non può essere solo Euro 2032 a determinare l’effetto che auspichiamo”.

 

 Il ministro dello sport ha poi concluso: “Ma grazie all’Europeo dobbiamo occuparci del tema che non riguarda solo i 6-7 stadi che ospiteranno le partite della competizione, ma di tutto il sistema professionistico. Promozioni e retrocessioni espongono soprattutto la Serie A all’inserimento di soggetti che devono predisporsi alla A. Così come la A deve predisporsi tutta a una qualità di prodotto che dipende anche dalla qualità delle infrastrutture“.

Redazione

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