Sei vittorie nelle ultime sei partite giocate. Dodici i risultati utili consecutivi, una marcia totalmente stravolta – in positivo – dal suo arrivo. Una vetta conquistata, il tutto con sei punti di vantaggio dal terzo posto: “La concentrazione, però, è sempre massima – ha dichiarato l’allenatore dell’Empoli Aurelio Andreazzoli – I problemi, come al solito, ce li possono creare solo gli avversari”. Fra questi, ovviamente, c’è anche il Cittadella, quarto in classifica e avversaria temibile sulla strada dei toscani: “Sono pericolosi – ha continuato l’allenatore – Hanno molte armi a loro disposizione, individualità che fanno la differenza. Adottano un sistema come il nostro, sanno manovrare e verticalizzare. E poi hanno tre calciatori davanti molto temibili, sia fisicamente che tecnicamente. Arrivano bene sulle seconde palle, sanno colpire sui piazzati. Sarà una partita delicata e difficile, che dovremo affrontare al massimo delle nostre possibilità, sperando che loro non siano al massimo”. Nella gara di andata fu proprio il Cittadella a condannare l’Empoli alla prima sconfitta stagionale (0-1 al Castellani): “Hanno dimostrato che fra le loro qualità c’è anche il non mollare mai. Non ho mai visto atteggiamenti scorretti, sono semplicemente molto decisi. Testimoniano e giustificano i risultati che questa squadra sta facendo”. Sarà il primo ostacolo di una serie di partite per l’Empoli, ma non parlate di turnover ad Andreazzoli: “Per me la partita con l’Avellino, per ora, non esiste. Passata quella vedremo come staranno i ragazzi e decideremo di conseguenza chi mandare in campo”. Già, perché per Andreazzoli la cosa più importante è la salute dei suoi ragazzi: “E’ la priorità, ciò da cui dipende tutto. Stiamo tutti bene, anche se raggiungere il top è sempre difficile. Se mancherà qualche titolare avremo delle valide alternative da utilizzare”. Poi qualche battuta sulle parole rilasciate in settimana dal Presidente Corsi, che teme il clima di euforia che si sta formando intorno alla squadra: “Problema? Macché. Mi fa piacere. Quando uno ha il morale buono tutto esce meglio. Sarebbe stupido trasformare in negativa una situazione positiva. Non vedo nessuna rilassatezza nei ragazzi, anzi”. Chiosa finale sul suo operato, che “Non è una mia rivincita. Sono consapevole di quelle che sono le mie qualità, le ho sempre sapute. Sono stato in prima linea per una ventina di anni, poi ho fatto il vice per altri dieci. Ognuno fa il proprio calcio, esprime le proprie idee. Basta seguire quelli che sono i canoni della tecnica del calcio, il vangelo per chi fa il mio mestiere. Il mio obiettivo è di metterle tutte in pratica e di far esprimere la squadra al meglio. Credo di avere le idee chiare, il che ha contribuito. Poi ho trovato dei ragazzi molto disponibili, che mi hanno facilitato”. Il nemico principale non è una squadra in particolare. Non il Frosinone, il Palermo o il Cittadella. Ma il tempo, solo quello: “Ne abbiamo avuto poco e ne avremo meno. Bisogna bruciare le tappe per completare quel mosaico di cui mancano molte tessere”. Infine, una battuta su Spalletti “Se mi ha aiutato nel mio ambientamento? Chiedetelo a lui” e sull’attesa dei tifosi del Cittadella: “Stadio pieno? Mi piace, da’ una carica in più a tutti i giocatori in campo. Spero lo sia”
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