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Emerson Royal: “In Italia si parlava più di me che di CR7. Sono stato criticato con esagerazione”

Emerson Royal, terzino del Milan (Imago)

Le parole di Emerson Royal, ex terzino del Milan, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport

Emerson Royal torna a parlare della sua avventura con il Milan, durata solo una stagione. L’ex terzino rossonero si è raccontato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: “Io sono arrivato in Italia con una sensazione un po’ strana da subito. Dall’inizio, ogni volta che dicevo o facevo qualcosa si parlava di me più di quanto si parlasse di Cristiano Ronaldo, ma in modo negativo. Mi sentivo di dover fare sempre il doppio per essere accettato, e poi non essere accettato comunque“.

Il classe ’99 ha raccontato di non essersi sentito accettato sin dai primi giorni in Italia: “Io sono uno che non si lascia colpire facilmente, perché conosco il mio valore. Ma non è bello arrivare e sentire quell’onda d’odio senza ancora essere entrato ancora in campo e aver giocato anche solo un minuto. Ho una famiglia e degli amici: sono loro che soffrono di più. Non è stata di certo una situazione piacevole. Non vorresti mai sentire certe cose mentre stai cercando di fare al meglio il tuo lavoro, qualsiasi esso sia“.

Dentro al club, però, la situazione cambiava: “Con Fonseca giocavo, con Conceição anche. L’infortunio mi ha fermato e quando sono tornato mancavano due partite alla fine. Parlavo molto con Sergio: mi diceva che sarei stato importante e titolare nel suo Milan. E fino a quando sono stato disponibile, è stato così“.

Emerson Royal ha voluto mandare un messaggio ai tifosi rossoneri: “Direi che da una parte li capisco benissimo: pagano il biglietto, vogliono il massimo per la squadra e pretendono che ogni giocatore renda sempre al meglio. Non ho nulla contro questo, lo rispetto totalmente. Però a volte è stato veramente un po’ troppo, perché io ero un giocatore del Milan e supportarmi avrebbe aiutato anche il Milan stesso. Quando un calciatore commette degli errori, se la tifoseria gli resta vicino lo aiuta ancora prima che le cose vadano davvero male. Non si può essere al 100% tutti i giorni: ci sono partite in cui ti riesce tutto e altre in cui non gira. È umano, ed è qualcosa che va accettato. Invece io mi sono sentito spesso criticato con molta esagerazione“.

Emerson Royal: “Non mi manca l’Italia”

Il terzino brasiliano è tornato in Patria, dove giocherà la finale della Copa Libertadores con la maglia del Flamengo: “Oggi sto bene e sono finalmente tornato ad essere felice. Tornare qui dopo tanti anni fuori è stato speciale. Stiamo disputando due competizioni importanti e una delle ragioni per cui ho scelto di rientrare era farmi conoscere di più dalla gente del mio paese, perché sono stato tanto tempo all’estero. È una sensazione bellissima sentirmi apprezzato“.

Sull’Italia, invece, Emerson Royal ha dichiarato: “Non mi manca. È un paese bellissimo, il Milan è un top club, ma non avrò mai quella sensazione di nostalgia, perché non c’è motivo per cui mi possa mancare. Mi manca la Spagna, dove sono stato molto felice al Betis. E anche l’Inghilterra. L’Italia no“.

Emerson Royal, Milan (Imago)

“Sono orgoglioso delle vittorie contro Real Madrid e Inter”

Emerson Royal ha parlato dei momenti migliori con la maglia del Milan: “Sicuramente il primo derby e quella con il Real Madrid. Io sono fatto così, mi gaso con le grandi e l’atmosfera forte“.

Sulla possibilità di restare in Italia dopo l’esperienza in rossonero, infine, il brasiliano ha dichiarato: “Non mi ha cercato nessuno. Anche perché io avevo già detto al mio agente che non volevo restare in Italia. Non volevo proprio continuare lì. Ho avuto opportunità in Inghilterra, Turchia, Spagna, Brasile. E ho scelto comunque di tornare a casa“.

Redazione

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