Interviste e Storie

Che (ri)scoperta Ekkelenkamp: come ha cambiato l’Udinese

Jurgen Ekkelenkamp, Udinese (Imago)

L’Udinese si gode Ekkelenkamp: doppietta decisiva contro l’Empoli che regala la vittoria ai friulani in casa.

Seconda vittoria consecutiva per l’Udinese che ritrova solidità, entusiasmo e punti. 7 quelli nelle ultime tre partite e il file rouge è il passaggio al 4-4-2 attuato da Kosta Runjaic.

Due esterni di centrocampo mascherati che interpretano in chiave moderna e l’evoluzione dei friulani passa dalla posizione (e dai piedi) di Jurgen Ekkelenkamp.

Una scoperta il classe 2000, ma nemmeno troppo. Quando cresci nell’Accademia più importante d’Olanda (e tra le migliori in Europa) un po’ speciale devi esserlo. Se poi hai fatto parte dell’Ajax più forte degli ultimi 15 anni, allora non serve aggiungere tanto altro sul tuo valore.

Lo sa bene anche Runjaic, che fin dal suo arrivo ha sottolineato come riuscisse a ricoprire più ruoli. Mediano a due, mezzala, trequartista e ora… anche esterno. Forse l’abito che indossa meglio Jurgen.

Runjaic, allenatore dell’Udinese (Imago)

Come Ekkelenkamp ha cambiato l’Udinese

Un’invenzione tattica di Runjaic che così facendo è riuscito ad aggiungere un giocatore offensivo senza perdere troppa struttura in una squadra che fa della fisicità la sua arma letale. Un’evoluzione merito dell’interpretazione di Ekkelenkamp che gioca da esterno mascherato. Nessuno schema tattico: libertà, spensieratezza e quel diktat imposto dall’allenatore: “Go inside (vai dentro)”. 

Sì perché è la densità in mezzo al campo che rende questo modulo tanto solido quanto efficace in fase di possesso ed è proprio il 32 bianconero l’incaricato a fare la transizione tra le due fasi. Una sua posizione più offensiva che gli ha anche permesso di trovare il feeling con il gol. Tre in due partite tra Napoli ed Empoli. “Sono molto felice. Forse ora dovrò pensare ad una mia esultanza, mi farò aiutare”, ha dichiarato nel post partita con i toscani.

La richiesta di Runjaic e il lavoro dietro le quinte su Ekkelenkamp

“Senza i gol dei centrocampisti è difficile, Jurgen deve trovare confidenza con la porta e ci servivano le sue reti”. Parola di Runjaic ma i risultati del rendimento di Ekkelenkamp sono frutto di un lavoro iniziato questa estate. Prima c’era da ritrovare il ragazzo, Jurgen. Non tanto a livello mentale, quella non gli è mai mancata, ma più che altro sull’aspetto che riguarda la consapevolezza nei propri mezzi.

Grande merito va dato anche al Responsabile dell’area tecnica Inler che giorno dopo giorno, colloquio dopo colloquio, lo ha preso sotto la sua ala protettiva e lo ha “risvegliato”. Ora Ekkelenkamp è uno dei giocatori più decisivi dell’Udinese. Lo sa Runjaic, ma anche gli avversari. Chiedere a Conte, che dopo la gara del Maradona lo ha inserito nell’elenco dei calciatori bianconeri che a detta sua “a breve li vedremo in qualche big”.

Alessandro Vescini

Nato nel 2000, mi ricordo solo la finale Italia-Francia dei Mondiali 2006 e ho visto Del Piero, Maldini e Totti solo nella parte finale della loro carriera. Questa sfortuna ha frenato la mia passione per il calcio? Se state leggendo questa bio, avete già la risposta.

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