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“Ricorda Trezeguet”: Ekitike, chi è il 2002 del Reims che piace al PSG

Partiamo subito con la prima curiosità, che i più vispi avranno già notato. Nome: Hugo, cognome: Ekitike. Palindromo. Come Salas, come Oddo, come Kabak. Arrivando invece alle cose veramente interessanti: stiamo parlando di uno degli attaccanti più talentuosi del calcio francese e non solo, su cui sono piombate alcuni dei club più importanti, o comunque quelli con le intenzioni più serie sul mercato. Il primo è stato il Newcastle, come avevano raccontato più fonti sia in Francia che in Inghilterra. Il secondo invece è il Psg.

Ekitike è una punta moderna: classe 2002, alto 1,90m, fisico esile, grandi letture dei tempi, killer sotto porta. Per i paragoni ci ha pensato Johan Micoud, ex giocatore del Parma a inizio anni Duemila: “Mi ricorda Trezeguet”. Un difetto tecnico: il colpo di testa. Nonostante la statura, non è (ancora) il suo punto forte.

 

Ekitike, chi è il talento del Reims che piace al PSG

Hugo Ekitike a Reims è l’enfant du pays. Lì è nato, lì è cresciuto, lì sta giocando per il club della città, lo Stade de Reims, storico club francese (il primo in Francia a disputare una finale di Coppa dei Campioni) in cui ha svolto le trafile nelle giovanili prima di debuttare nel mondo dei professionisti. L’esordio è avvenuto il 17 ottobre 2020: aveva appena 18 anni. Ora Hugo ne ha 20 ed è uno degli attaccanti più promettenti di tutto il panorama calcistico francese, che, si sa, è pieno zeppo di talenti. Quindi vuol dire molto. La scorsa stagione, la prima da titolare con il Reims, ha segnato 10 gol in 24 presenze in Ligue 1. Le restanti 14 non le ha giocate per un problema muscolare che lo ha tenuto fermo due mesi e per due cartellini rossi, che gli sono costati – entrambi – due turni di squalifica: uno per un’entrata fuori posto (involontaria), l’altro per un fallo di reazione antisportivo. Ecco uno dei punti su cui deve lavorare: a volte ha dimostrato di non aver saputo gestire il nervosismo. Tutte cose per cui il tempo potrà essere un alleato importante.

 

 

Personalità e stile

Se lo sentiste parlare potreste pensare che sia un arrogante, un presuntuoso o un montato. È semplicemente un ragazzino sicuro di sé e dei suoi mezzi: “Adesso quando gli allenatori mi fanno entrare in campo sono consapevole di poter riuscire a fare sempre il lavoro giusto per la squadra”. Sguardo freddo, da killer sotto porta. In realtà è un ragazzo semplice: ogni mattina prega leggendo un passo della Bibbia, e fino a poco tempo fa, quando veniva convocato le prime volte in prima squadra per le partite casalinghe di Ligue 1, andava allo stadio a piedi. Tuta del Reims, sacchetta sulle spalle, cuffie con la musica per caricarsi e via. Come un tifoso qualsiasi. Solo che poi lui andava in campo: “Il sogno di una vita. Gioco in Ligue 1, nello stadio della mia città, davanti alla mia famiglia e ai miei amici”. Forse non più. Il suo nuovo stadio potrebbe essere il Parc des Princes. 

 

 

Tra l’altro, oltre all’immenso fascino del Paris Saint-Germain, se Ekitike dovesse trasferirsi nella capitale francese avvererebbe tre sogni in un istante, ossia giocare con i suoi tre giocatori preferiti. Indovinarli è semplice, ma li diciamo comunque: Messi, Mbappé e Neymar. Kylian è il suo vero idolo (addirittura fino a poco tempo fa si faceva fare lo stesso taglio di capelli per assomigliargli), di Neymar impazzisce per le giocate, mentre Messi è “il giocatore più forte della storia del calcio”, come disse quando raccontò quello che tuttora è uno dei momenti più belli della sua giovane carriera: 29 agosto 2021, Stade Auguste Delaune di Reims. Si gioca Reims-Psg ed è la prima partita ufficiale di Messi con la maglia del Psg: “Incredibile. Qualche anno fa ricordo che dissi a mio fratello: ‘Sarebbe incredibile se un giorno riuscissi a giocare contro Messi prima che si ritiri’. E successe proprio nel nostro stadio. Fu un’emozione incredibile”, raccontò. Immaginatevi la felicità se se lo dovesse ritrovare come compagno di squadra.

Andrea Campioni

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