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Sampdoria, a tutto Ekdal: “Così Giampaolo mi ha scoperto regista”

La Serie A ritrovata dopo il Mondiale, l’avventura alla Sampdoria (19 presenze stagionali a oggi), il rapporto con Giampaolo. Albin Ekdal si racconta così alla testata svedese Dagens Nyether.

A partire dal ruolo di regista che gli ha affidato l’allenatore blucerchiato. “Un collegamento fra la difesa, gli altri centrocampisti e l’attacco, quindi nel mezzo di tutte le fasi di gioco. Devi sempre essere attivo, parlare, hai la possibilità di vedere molto di quello che succede sul campo. Credo che bisogna essere leader per interpretare questo quel ruolo: non ti puoi nascondere”.

Un’intuizione tattica tutta di Giampaolo. “È un allenatore molto bravo. Molto concentrato sui dettagli tattici, ha un’idea di gioco molto chiara. Passaggi corti, palla a terra, come piace a me”, continua Ekdal. “Forse per questo mi sono inserito così bene nel suo sistema. Fin qui sono contenti di me, però bisogna continuare così e non mollare mai”.

Per il nazionale svedese si tratta di una bella rivincita personale, dopo la difficile esperienza della Bundesliga. “Sono un professionista, sapevo che i miei infortuni erano dovuti a una cattiva gestione del mio fisico da parte del club”. L’Amburgo doveva salvarsi, così forzava l’utilizzo di Ekdal anche quando non era in condizione. “Ho sempre saputo di essere un giocatore capace di giocare tutte le partite, se le cose vengono fatte nel modo giusto. Adesso l’ho dimostrato. Ma io non avevo dubbi, quando sono arrivato in Italia non vedevo l’ora di giocare con continuità e senza le preoccupazioni che avevo in Germania”.

La nuova avventura in blucerchiato è stata purtroppo segnata dal crollo del Ponte Morandi: Ekdal lo aveva attraversato il giorno prima. “Non è una cosa che ti puoi aspettare nella città in cui vivi. È stata dura, soprattutto per alcuni miei compagni che conoscevano chi era sul ponte. Noi della Samp abbiamo provato ad aiutare come potevamo, le persone hanno la capacità di alzarsi dalle avversità più orrende. Passo dopo passo la città è tornata alla normalità. La vita deve continuare. Però a tutti coloro che hanno perso la vita ci penso sempre”, conclude Ekdal.

Intervista e traduzione a cura di Malena Johansson

Redazione

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