C’è sempre una prima volta. E c’è sempre un test importante, una prova del nove. Ne sa qualcosa Adi Hutter, che di imprese e di test ne ha vissuti già tanti. Ne sa qualcosa anche l’Eintracht Francoforte, prossima avversaria dell’Inter in Europa League. Una storia di oltre un secolo, un passato difficile e un presente che da qualche anno sembra aver preso una piega diversa. Più felice, più di prospettiva.
Passato difficile, sì. Perché l’Eintracht nasce prima del Novecento, e ha conosciuto la Germania più dura. Quella della Seconda Guerra Mondiale, della Guerra Fredda. Ma anche quella della rinascita. E ha vissuto tutte le fasi, in oltre cento anni di storia. Che sia una società nota al calcio tedesco, non è un mistero. Ma da qualche anno lo è un po’ di più. Merito di Kovac, ora al Bayern Monaco: aveva ereditato la panchina della squadra nella stagione 2015/2016. L’Eintracht sta per retrocedere. Arriva terz’ultimo ma si salva ai playout. Di lì, la ricostruzione. Undicesimi prima, ottavi poi. Ma anche la Coppa di Germania vinta contro il Bayern lo scorso maggio: 3-1. Giocava un certo Kevin Prince Boateng. Una crescita costante, che prosegue oggi con la nuova gestione. Hutter è arrivato in estate con molte speranze: aveva vinto uno storico scudetto in Svizzera con lo Young Boys; il suo compito era di valorizzare chi già c’era e continuare a prendere posizioni. Ora è settimo, ma soprattutto si gode l’esplosione di un attaccante da sogno come Luka Jovic.
Ha segnato 14 reti in Bundesliga, Jovic. Con il croato Rebic (la strana coppia: lui è serbo) e con Haller sta componendo un reparto offensivo quasi imbattibile. O meglio, non neutralizzabile. La dimostrazione? Si ha in Europa League. 23 gol segnati, 41 tiri in porta: è il miglior reparto della competizione. Chiedere alla Lazio per conferma (nella foto: l’esultanza al gol di Gacinovic): 6 gol segnati ai biancocelesti in due partite. Mica poco. Di fronte, però, gli attaccanti si troveranno un’Inter granitica dietro: da capitan Handanovic a Skriniar e non solo, ma non sarà facile. Ai gironi la squadra non ha mai perso: 18 punti su 18 disponibili con 17 reti realizzate e 5 subite. Le altre 6? Allo Shakthar ai sedicesimi: 2 all’andata e 4 al ritorno, in casa nel Commerzbank-Arena.
Non si sono mai sfidate le due squadre in Europa. Ma i precedenti lo dicono chiaro: stai attenta, Inter. l’Eintracht ha vinto 16 delle 37 sfide contro le italiane. 8 i pareggi e 13 le sconfitte. E poi i nerazzurri hanno perso tutte le ultime 4 partite contro le avversarie teutoniche nelle Coppe Europee. Nel parziale, hanno subito sempre almeno due gol. Una statistica che deve far riflettere, soprattutto visto il potenziale offensivo dell’Eintracht. Una squadra che ne ha vissute tante, ma che ora vuole tornare sul tetto della Germania. E dell’Europa.
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