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Eindhoven, la città di Mr Frits. Dai ristoranti allo stadio, Philips e l’amore per il suo PSV

Una persona, una bici. Anzi, meglio. Ogni persona sopra una bici: regola matematica, usanza di vita. Tutto in ordine, dal tavolino del bar in centro al cestino senza scartoffie che straboccano. Quasi nessun pericolo, quasi. Un “attento!” mi è arrivato comunque e per colpa di una ciclabile in cui possono circolare anche i motorini, stranamente. E con guidatori quasi tutti senza casco. Stranezze in un modo apparentemente perfetto. “Eindhoven“. 220 mila abitanti, due ore da Amsterdam: nessun fiumiciattolo, qualche coffe shop e un quartiere a luci rosse meno turistico dei soliti noti. Ma c’è. Bambini che camminano con una maglia che merita: “Mamma mi ha insegnato a dire ABC, papà invece PSV“. Chi è veramente popolare è qualcun altro, che magari senti o leggi lungo pareti e vie ma non vedi.

Che Eindhoven abbia il suo Mister incuriosisce. Questo “Meneer” (Mr in olandese) Frits non siede in panchina, lui si trova ovunque: palazzi, casette, edifici adibiti per concerti, hall e ristoranti. Tutti a suo nome. Ma c’è di più: gallerie d’arte, uno stadio di calcio della squadra locale, una statua in bronzo nella piazza centrale. Sempre a suo nome. Il soprannome della città stessa porta il suo nome: “Frits Stad“. Ovviamente. Nel 1999 questo Mr è stato nominato l’imprenditore olandese del… secolo! Un Mr senza panchina. Ma lui per il calcio viveva, sempre e solo “c’mom Psv!”, squadra con cui è cresciuto e di cui ha visto quasi tutte le partite live, in casa non se n’è persa praticamente nessuna: solo la malattia lo ha frenato, nel 2005. Eppure Mr Frits che di cognome faceva Philips, aveva un’azienda bella grossa da gestire, di cui faceva il proprietario. Ma il Psv era la sua vita, il suo sorriso. Passione e lavoro. La pausa attesa. E come le persone di Eindhoven lo vedevano allo stadio, lui era così anche nella vita: Frits non usufruiva della business lounge, lui preferiva il settore D, fila 22, seggiolino 43, in mezzo alla gente qualunque. Alla gente come lui: umiltà, modestia, cuore. E dopo la sua morte, quel posto lì è sempre rimasto vuoto e con un mazzo di fiori sopra. E così sempre resterà. Già! Un altro ricordo di questo Mr molto amato che vigila sulla città di Eindhoven giorno e notte, Eredivisie o Champions che sia. Anche dopo una partita persa 0-1 contro l’Atletico. Sicuramente non l’ultima che Mr Frits si vedrà, seppur non dallo stadio. Ma dall’alto.

Matteo Moretto

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