Débâcle argentina in terra brasiliana. Perchè se da un lato si sono rivisti lampi di vero Brasile; dall’altro l’Argentina si è dimostrata davvero poca cosa. Ed ora rischia di compromettere il cammino mondiale: il sesto posto a quota 16 significherebbe estromissione da Russia 2018.
Se Bauza piange; Tite se la ride di gusto: il Brasile vince e convince. Primo. Joga Bonito, quello vero. Diverte e segna.
E quei tre là davanti – Neymar, Coutinho e Gabriel Jesus – fanno i fenomeni. Semplicemente imprendibili. Esultano mimando il gesto del telefono, tradotto: Drin Driiin. Pronto, Argentina? Sveglia! Ma ormai è troppo tardi. Cou e Ney la aprono, Paulinho la chiude.
Alla faccia degli eterni rivali, inermi. Male Messi: con lui in campo l’Albiceleste non aveva mai perso in queste qualificazioni, fino ad oggi. Malissimo Higuaín: nei suoi occhi si legge tutto lo sconforto di chi proprio vive una giornata no. Una nazionale sterile in attacco: 0 gol nelle ultime 2, un paradosso visti i talenti a disposizione.
E la domanda riguardante l’ipotetica convocazione futura di Icardi che torna inevitabilmente di moda. Ma il tempo per pensare non c’è più: d’ora in poi servirà solo vincere. Vietato sbagliare. Una non qualificazione sarebbe uno smacco troppo grande da sopportare, coi brasiliani già pronti a riderci su. Perchè loro sì, in quello stesso stadio che li vide vittime del ‘Mineirazo’ forse oggi hanno definitivamente voltato pagina. A differenza dell’Argentina: arrivata ad un passo dal vincere tutto ma mai come oggi a rischio di un’incredibile disfatta.
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